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Le mamme-casalinghe stando a casa non fanno nulla? Un papà ha cambiato idea

Published by
Michele

Molti uomini si innervosiscono se tornando a casa dal lavoro non trovano tutto in ordine, la cena sui fornelli e un sorriso sulle labbra. Questo perché c’è la credenza che stare a casa con i figli e le faccende domestiche sia in realtà un impegno di poco conto che se non viene svolto nei tempi previsti indica semplicemente pigrizia.

A volte basta un po’ di programmazione, ma molto più spesso invece il lavoro di casa viene semplicemente sottovalutato.

Un papà esprime un parere sulle mamme casalinghe

L’esperienza di un uomo che si è ritrovato a casa ci racconta il contrario: ecco la descrizione della sua giornata tipo.

6:00 Mi alzo, preparo la colazione, metto mio figlio nella doccia e mi assicuro che abbia i denti lavati e tutto nello zaino.

6:45 Lo accompagno alla fermata dell’autobus.

7:01 Torno in casa appena in tempo per sentire mia figlia di tre anni che strilla e piange perché vuole la colazione. Le piace mangiare a letto mentre guarda il suo programma tv preferito.

7:02 A volte ricevo approvazione da mia figlia quando le porto la colazione. A volte no.

7:15 Vorrei fare una doccia. Non posso.

7:30 Mia moglie esce per andare a lavoro.

7:30 – 9:00 A volte in questo lasso di tempo riesco a tornare a letto insieme alle mie figlie. Se non ci riesco entrambe sono talmente sconvolte per essersi alzate così presto che non mi lasciano un secondo libero. Inoltre spesso lavoro fino a mezzanotte e un po’ di riposo in più non mi fa male. In ogni caso non è detto che sia così riposante stare con loro, visto che ogni 15 minuti vengo scalciato o qualcuno mi salta sullo stomaco o in testa.

9:00 In genere a quest’ora ricevo le richieste più assurde, come delle pepite di pollo con succo di frutto. Mia figlia pensa che io sia una specie di cameriere. Quando le dico che è troppo presto per quello che vorrebbe mangiare le pianta un piagnisteo che finisce soltanto quando le do esattamente quello che vuole.

9:05 Mi siedo sul divano col mio portatile sulle gambe, cercando di portare a termine un po’ di lavoro.

9:06 Mia figlia di 18 mesi sta mangiando e bevendo seduta sulla mia testa.

9:15 Mi tolgo i resti di cibo dalla testa e dal divano.

9:17 Cambio del pannolino.

9:20 Torno sul divano.

9:21 Mi chiedono Spongebob. Adesso hanno cominciato a chiedere specifici episodi.

10:30 Quella di 18 mesi dorme, mentre l’altra guarda la tv e mi chiede una domanda ogni venti secondi.

10:35 Finalmente riesco a fare la doccia.

10:45 Cambio del pannolino (versione puzzolente).

11:00 – 12:00 Riesco a terminare un po’ del mio lavoro.

Nota: è mezzogiorno e nessuna delle faccende domestiche è stata fatta.

12:00 – 12:30 Le bambine mangiano e io tento di tenere pulita la cucina mentre servo un pasto di sette portate.

12:30 – 14:00 Finalmente riesco a pulire un po’ la cucina e fare i panni. Se sono fortunato riesco a a raccogliere qualcuno dei milioni di giocattoli che stanno sul pavimento. Se sono fortunatissimo riesco anche a evitare di pestarne mentre cammino da una parte all’altra della casa.

14:00 – 14:30 Faccio vestire le bambine così possiamo andare alla fermata dell’autobus (sì, sono ancora in pigiama).

14:30 – 15:00 Giocano mentre aspettiamo che il loro fratellino scenda dall’autobus.

15:00 – 16:00 Le ragazze fanno un riposino mentre la cucina è di nuovo un disastro visto che mio figlio ha fatto uno spuntino. A volte riesco a prendere un po’ di tempo per lavorare un po’, ma non sempre.

16:00 17:00 Faccio da arbitro mentre i miei tre figli discutono su vari problemi senza scopo.

17:00 – 18:00 Aiuto mio figlio con i compiti, pulisco la casa, lavo i pavimenti, cucino cena.

18:00 Mia moglie torna a casa e mangiamo insieme. La maggior parte delle volte sono troppo stanco per raccontare com’è andata la giornata. A volte sono così frustrato che mangio da solo in veranda.

Nota: questo è un BUON giorno.

Non ho inserito le variabili impazzite:

  • i litigi,
  • le malattie,
  • lo shampoo che non ho mai più tolto dal pavimento,
  • il fango,
  • le tende crollate dai supporti,
  • i vestiti da rimettere nei cassetti

e la lista è pressoché infinita.

Da oggi sappiate che chi resta in casa ha un lavoro da incubo, il peggiore che esista e sappiate anche che chi torna a casa la sera non si renderà mai conto di quello che è potuto accadere!

Un resoconto, questo pubblicato su Scarymommy.com, che suonerà familiare a molte delle nostre unimamme. E se volete condividere anche voi la vostra storia potete farlo nei commenti.

Noi vi invitiamo a dare un’occhiata a un bel servizio fotografico dedicato alle 24 di una mamma casalinga.

Michele

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