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Bambini al mare in sicurezza: 7 preziosi consigli di un bagnino esperto

Published by
Michele

Andare al mare con nostro figlio è un’esperienza fantastica: sole, divertimento, relax… ma la sua sicurezza viene prima di tutto. Non dimentichiamo che il mare può essere molto pericoloso per un bambino e che l’acqua si può trasformare facilmente in un’insidia.

La sicurezza di un bambino è un’occupazione a tempo pieno. Abbiamo visto i pericoli in auto, oggi vogliamo portare la vostra attenzione a una situazione che probabilmente affronterete durante le vacanze estive.

Sicurezza dei bambini al mare: preziosi consigli di un esperto bagnino

Ecco dei consigli direttamente da un bagnino americano di Long Beach, Patrick Quinn, co-fondatore del sito Life of a dad, pubblicati sull’Huffingtonpost.com

1. Dovete conoscere i vostri limiti
Non rischiate mai di esagerare: nuotare può diventare un’attività pericolosa e non volete trovarvi in difficoltà, specie se siete insieme a dei bambini.

2. Attenzione all’acqua che non conoscete
Cercate di conoscere il mare in cui state per immergervi. Anche se siete ottimi nuotatori o i vostri figli lo sono, dovete considerare ogni mare (o lago, o piscina) come un mondo nuovo. Correnti, boe, rifiuti, scogli. Sono molte le cose che potreste non conoscere.

3. Imparate a riconoscere le risacche
Una risacca è una corrente che dalla spiaggia torna al mare. Il movimento delle onde crea una corrente di ritorno e spesso questa corrente si localizza in un punto e scava un canale nella sabbia sottostante. Il rischio è che esista un canale profondo, in un mare relativamente tranquillo, che abbia al suo interno una corrente verso il largo. C‘è un punto in cui le onde non si rompono? Dove la spuma sparisce? Lì potrebbe esserci acqua più profonda. Inoltre non nuotate vicino ai moli o alle banchine perché spesso le risacche si formano lì.

4. Come uscire da una corrente di risacca
Nuotare all’interno di una risacca può essere terrorizzante: nuoti, nuoti, nuoti e resti alla stessa distanza dalla riva. A volte ti allontani invece di avvicinarti. Ricordati che è come se fossi al centro del bocchettone della tua piscina. Invece di nuotargli contro, nuota parallelo alla riva. Per quanto grande sia la risacca in poco tempo ne sarai fuori e tornare a riva sarà molto più facile.

5. Parla ai bagnini prima di andare a nuotare
Potresti pensare che un ragazzino di 19 anni non sappia molto dell’oceano… in realtà probabilmente ne sa più di quanto tu pensi e avrà passato più tempo nell’acqua di quanto altri faranno nell’intera loro vita. Chiedi qual è un posto sicuro per nuotare con i tuoi figli, se ci sono punti pericolosi (che loro conoscono essendo del luogo) e se credi di non essere un grandissimo nuotatore chiedigli di buttare un occhio ai tuoi figli, se ti vedranno disponibile saranno i primi a esserlo.

6. Riconosci quando qualcuno è in difficoltà
Ricordati che un uomo che affoga non urla, non riesce a chiamare aiuto, non fa nulla di così diverso da richiamare la tua attenzione: semplicemente va giù. Eccoti una frase che ho sempre in testa “I bambini che giocano nell’acqua fanno rumore. Quando diventano silenziosi, vai da loro e scopri perché”.

7. Dai a qualcuno il compito di guardare i tuoi figli
Ci saranno per forza di cose momenti in cui non potrai guardare i tuoi figli. Potresti dover andare al bagno o a pagare il parcheggio. Un errore che fanno spesso le persone, specialmente quando sono in gruppo, è pensare che tutti gli altri stiano guardando i bambini. Visto che tutti fanno questo stesso ragionamento capita che nessuno presti attenzione a quello che sta succedendo. Se devi andare via dai a qualcuno la responsabilità diretta. Fai in modo che si senta responsabile.

Una lista da seguire scrupolosamente per potersi godere le vacanze senza problemi. E ricordatevi di insegnare ai vostri figli le regole per stare sicuri, in modo che quando si troveranno da soli sapranno come cavarsela.

Noi vi invitiamo a vedere un filmato su come anche i bambini piccoli siano capaci di nuotare.

I vostri bimbi sanno nuotare?

Nel video che segue, molto interessante nella sua interezza, dal minuto 4 e 30 si parla di risacca.

Michele

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