Care unimamme, oggi festeggiamo Luigi.
Questo nome molto diffuso, e non solo in Italia, deriva dall’antico francone Hlodowig, termine composto dalle parole “Hlod” – “glorioso” e “wig”- “battaglia“. La traduzione in lingua latina si esprime nella parola Clodovicus (da cui sono derivati anche altri nomi come Ludovico, Aloisio, Alvise). Attraverso il latino poi grazie alla contaminazione dall’antico francese Loois, divenuto Louis, in italiano nasce infine il nome Luigi.
I due termini che lo compongono, donano a questo nome il significato di “valorosa in battaglia” , “uomo illustre“.
Lo dicevamo essere uno dei nomi più diffusi in Italia, si stima infatti che Luigi sia il sesto nome più diffuso di tutto il XX secolo nel nostro paese.
Chi si chiama Luigi è riconosciuto per la sua genialità, usata spesso anche per mascherare l’impreparazione, l’indolenza e la pigrizia. E’ intuitivo ed intelligente. Seducente e aggraziato nelle forme ed i gesti. Il suo modo di esprimersi sembra a volte creato per svelare al mondo dei segreti che solo lui ha avuto modo di conosce e che una forza soprannaturale gli ha rivelato.
Varianti del nome:
Varianti femminili:
Simboli associati al nome
Per quanto riguarda il santo, oggi ricordiamo il Beato Luigi Boccardo (Torino, 9 agosto 1861 – Torino, 9 giugno 1936).
Luigi Boccardo è il settimo dei dieci figli di Gaspare Boccardo e di Giuseppina Malerba, il cui primogenito Giovanni Ottavio, sacerdote sarà guida ed esempio di Luigi, nelle varie tappe della sua vita consacrata.
La sua inclinazione allo studio, viene sostenuta dai genitori contadini che lo iscrivono al “Real Collegio” dei padri Barnabiti di Moncalieri. In questo ambiente religioso e dietro l’esempio del fratello sente il desiderio del sacerdozio.
Nel 1879, Luigi passa al Seminario Teologico di Torino dove trova come padre spirituale il canonico, poi Beato Giuseppe Allamano (1851-1926) una delle figure che arricchiranno la vita spirituale di Torino e del Piemonte, a cavallo dei due secoli XIX e XX.
Luigi sviluppa una grande devozione e consacrazione alla Madonna, anche per averlo salvato quando in procinto di morire a causa del tifo, ha bevuto un poco d’acqua di Lourdes. Tra i cimeli del Beato è ancora conservata un’immaginetta della Vergine, su cui egli scrisse e firmò questa frase: “Questa è Colei che mi salvò ed il cuor mi rubò”.
Viene ordinato sacerdote il 7 giugno 1884 e poco dopo fu destinato a Pancalieri. La sua permanenza di circa un anno a Pancalieri, coincide con un’epidemia di colera. In questa triste occasione egli è presente in prima linea nell’ assistere moribondi ed ammalati, e proprio a causa delle drammatiche conseguenze di questa epidemia il fratello parroco Giovanni, costituicse la Congregazione delle Suore “Povere Figlie di S. Gaetano”.
Nel 1886, Giuseppe Allamano, chiama Boccardo come vicerettore e padre spirituale dello storico e prestigioso Convitto Ecclesiastico della Consolata a Torino, la scuola teologica basata sulla dottrina di S. Francecso di Sales e di S. Alfonso Maria de’ Liguori.
I due uomini resteranno insieme per ben 30 anni, fino al 1916, ed in completa sintonia.
Don Luigi Boccardo diventa poi il direttore spirituale e l’organizzatore, della vita dei sacerdoti allievi del Convitto, ed insegna presso la scuola di religione del quartiere, ma soprattutto trascorre ore ed ore nella preghiera e nel confessionale.
Nel 1913 viene stampata la sua prima opera ascetica “Il figlio spirituale”, parte prima della sua maggiore opera “Confessione e Direzione”. La seconda parte “Il padre spirituale” e l’appendice “Le celesti vocazioni”, vengono edite negli anni dal 1913 al 1928 con numerose ristampe, perché molto ricercate.
Altro evento che segna il cammino di Don Luigi è la morte del fratello, il 30 dicembre 1913, succedendogli alla guida delle opere fondate da Giovanni.
Inizia così per lui una nuova fase: deve adattarsi infatti a viaggiare in tutta l’Italia, visitare, conoscere ed organizzare le varie comunità sparse in Italia, aprire nuove Case, amministrare un’Istituzione con parecchie centinaia di suore, decine di Case e Comunità, migliaia di assistiti tra vecchi, malati, bambini e sacerdoti anziani.
Nel 1924 fa riesumare e traslare nella Casa Madre delle suore a Pancalieri, la salma del fratello Giovanni, proclamato poi Beato il 24 maggio 1998 a Torino, da papa Giovanni Paolo II.
Tra di molti scritti un posto di riguardo lo hanno le 1027 lettere, raccolte in sette volumi, dal 1901 al 1936, dirette a laici, sacerdoti e religiosi, in cui è condensata ed espressa tutta la sua spiritualità, l’ascesi, la fiducia in Dio.
Gli ultimi anni sono per il canonico pieni di riconoscimenti, da parte del papa Pio XI, degli arcivescovi e vescovi ausiliari di Torino e del Piemonte.
Muore il 9 giugno del 1936 in semplicità e massima serenità.
Il 12 aprile 2003 è stato dichiarato ‘venerabile’ ed il 14 aprile 2007 è stata celebrata la sua beatificazione.
Insomma, unimamme convinte di questo nome? Conoscevate la storia di questo Beato torinese?
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