Care unimamme, oggi festeggiamo Enrico.
Questo nome di derivazione germanica, trae la suo origine dal termine “Heinrich”. Dalla composizione di questa parola, formata da “haimi” , e cioè “casa/patria” , e “rich”, parola tutt’ora in uso nella lingua inglese, e che vuole dire “ricco/potente/ dominante” traduciamo il significato di questo nome: Enrico, può quindi essere interpretato con “uomo potente, dominante nella sua patria“ o, in un senso allargato, come “re o sovrano della patria”.
Varianti al maschile:
Simboli associati al nome
Per quanto riguarda il santo, oggi ricordiamo il beato Enrico da Bolzano. Boscaiolo analfabeta, ha condotto l’intera vita da povero operaio. A causa di questa indigenza, la sua testimonianza di fede è stata molto dura e provante.
Da Bolzano si trasferisce a Treviso con la moglie ed il figlio, ed è qui che vive gran parte della vita, anche dopo la morte dei due amati familiari. Un notaio gli mette a disposizione un piccolo e spoglio alloggio dove rifugiarsi.
Ben presto si è spogliato degli effetti materiali, ha dormito su un duro giaciglio indossando solo un ruvido saio, e ha praticato lunghe veglie di preghiera. E’ tramandato che, l’estrema povertà vissuta negli ultimi anni di vita lo ha costretto ad accettare anche l’elemosina.
Quando è morto, gli abitanti di Treviso hanno detto che era venuto a mancare un uomo “santo”. Tantissime persone sono accorse ai suoi funerali e da questa celebrazione fino ad oltre un anno tantissima gente, proveniente non solo da Treviso ma anche da città vicine, è andata in pellegrinaggio fino alla sua tomba.
A lui sono stati attribuiti circa 346 miracoli tra cui guarigioni, e questi sono stati presto avallati da molti testimoni oculari.
E’ stato proclamato beato da papa Benedetto XIV, per la diocesi di Treviso, e da Pio VII, per quella di Trento. La sua vita è infatti molto ammirata poiché è trascorsa in assidua penitenza. .
Una curiosità: di Beato Enrico da Bolzano si trovano riferimenti anche nel “Decameron” di Boccaccio, (II giornata, novella I):
« Era, non è ancora lungo tempo passato, un tedesco a Trivigi chiamato Arrigo, il quale, povero uomo essendo, di portar pesi a prezzo serviva chi il richiedeva; e con questo, uomo di santissima vita e di buona era tenuto da tutti. Per la qual cosa, o vero o non vero che si fosse, morendo egli, addivenne, secondo che i trevigiani affermano, che nell’ora della sua morte le campane della maggior chiesa di Trevigi tutte, senza essere da alcun tirate, cominciarono a sonare. Il che in luogo di miracolo avendo, questo Arrigo esser santo dicevano tutti; e concorso tutto il popolo della città alla casa nella quale il corpo giacea, quello a guisa d’un corpo santo nella chiesa maggior ne portarono, menando quivi zoppi, attratti e ciechi ed altri di qualunque infermità o difetto impediti, quasi tutti dovessero dal toccamento di questo corpo divenir sani. »
Annotiamo infine che, nel 1759 sue reliquie sono state portate a Bolzano, dove all’interno del duomo, si trova uno dei suoi luoghi di culto principali.
Allora unimamme cosa ne pensate di questo nome cosi “forte” e battagliero? Vi ha colpite il racconto della grande testimonianza di vita che ci ha lasciato Beato Enrico?
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