Torniamo a parlare di autismo, ma questa volta non si tratta di ricerche, ma di un fatto avvenuto che coinvolge un bimbo autistico e la sua maestra.
Sheila, una maestra di una scuola elementare tiene un blog nel quale pubblica post in cui parla dei suoi alunni con autismo e nel quale dedica loro pensieri meravigliosi come
“Le vostre idee esplodono fino alla superficie e non riuscite più a contenerle. Sono la vostra maestra e combatterò per voi ogni giorno”
“La classe non sarebbe la stessa senza di voi. Ci sarebbe un vuoto. Troppo silenzio”.
E sempre in questo blog “Sprinkle teaching magic”questa maestra esemplare ha scritto una bellissima lettera al suo alunno speciale: “Caro ragazzo con autismo”. Una lettera che dovrebbe far riflettere sui bambini autistici e su quanto da loro trasmesso alle persone che li circondano.
E allora leggiamo la lettera nella sua interezza.
“Caro bambino autistico,
illumini tutte le mie giornate.
Forse non lo sai, ma ogni giorno non vedo l’ora di andare a scuola per merito tuo.
So che la scuola è difficile.
Ogni giorno vedo la preoccupazione sul tuo volto.
La scuola va avanti velocemente.
I cambiamenti quotidiani ti mandano fuori strada.
Ti preoccupi.
Piangi perché non hai amici.
Nessuno ti invita alla sua festa.
Ti preoccupi del tempo.
Se c’è una carestia, gli animali soffrono? Queste cose ti ossessionano.
Non mi importa nemmeno se gridi.
Mi metto nei tuoi panni.
Le idee esplodono fino alla superficie e non riesci più a contenerle.
Sono paziente e sorrido. Ci lavoreremo.
Almeno hai un interesse.
Almeno partecipi.
Almeno rischi.
Hai più talento e saggezza dei tuoi coetanei. Non credo te ne accorga.
Questo è il mio lavoro.
Hai entusiasmo per la scienza, i giochi di parole, la poesia e le creature mitologiche.
Non ho bisogno di insegnarti la creatività e la passione.
Le hai già.
Ed ecco che sorrido ancora.
Vedi il mondo in modo diverso da tutti gli altri.
Hai il potere di tuffarti talmente nei tuoi interessi che il resto del mondo scompare.
Durante la giornata gli studenti vedono quanto sei speciale per me.
Mostro loro come si può trattarti con rispetto.
Mostro come parlarti e apprezzarti.
I tuoi compagni osservano e seguono il mio esempio.
La classe non sarebbe la stessa senza di te. Ci sarebbe un vuoto. Troppo silenzio.
Abbiamo bisogno di te.
Vedo che i tuoi compagni ti cercano.
Vedo che ti proteggono sempre di più.
Siamo uniti e siamo una squadra.
Noi ti guardiamo le spalle.
Ci sono giorni in cui le lacrime scorrono sul tuo volto.
Quando cerchi di essere forte.
Quando non riesci a interagire con gli altri.
Piccoli gesti che diamo per scontati per te sono delle mine.
Fai un respiro profondo.
Ti ascolto e ti aiuto a farti strada tra la confusione.
Cerco di fornirti i consigli giusti così in futuro un incontro con un tuo coetaneo potrà risultarti più semplice.
Grazie per la tua onestà, il tuo essere diretto.
Grazie perché colori le nostre giornate.
Grazie per far parte della mia classe.
Ti voglio così bene.
Mi aiuti a diventare un’insegnante migliore e più paziente.
Mi stimoli a sviluppare metodi innovativi per venire incontro alle tue esigenze.
Mi fai sorridere. Ma non riesco a tenermelo dentro.
Mi fai sorridere così tanto che il riso diventa una risata talmente forte da risuonare per tutta la classe e riempire di gioia i cuori di tutti gli altri studenti.
La mia missione di ogni giorno è di farti sorridere.
Tu affronti la vita con serietà.
A volte faccio suoni sciocchi e facce divertenti solo perché tu mi veda.
Se sono fortunata, per un istante, vedo un luccichio nei tuoi occhi.
Forse c’è stata una connessione.
Sono la tua maestra e combatterò per te ogni giorno.
Ti vedo.
Grazie per essere chi sei”.
Come non concordare con la maestra Sheila? Un bambino autistico è una ricchezza per i bambini con cui condivide la classe, insegna loro amore, altruismo e solidarietà. Lo dico per esperienze personali. Mia figlia ha condiviso l’intero ciclo delle elementari con un bimbo speciale, un bimbo che ha insegnato loro a essere uniti, a proteggerlo e a condividere con lui ogni loro piccolo momento, dalla colazione al gioco. Grazie Tommy, grazie per aver aiutato i tuoi compagni di classe a diventare quello che sono diventati. E naturalmente grazie Sheila!
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