Debra è una donna veramente forte e la sua storia lo dimostra.
Fino al 1995 questa mamma viveva serenamente con il marito Gary e i suoi tre figli, quando a un certo punto suo marito si è ammalato di polmonite.
È stato allora che Deb ha scoperto che l’uomo che credeva di conoscere aveva avuto un passato burrascoso, fatto di droghe e di rapporti non protetti con altri uomini. Tutto questo l’aveva portato a contrarre il virus dell’HIV che poi ha passato anche alla moglie.
Enorme, naturalmente, sono stati lo sconcerto e la rabbia di Deb davanti a questa notizia.
“Ero completamente devastata e sconvolta“ ammette Deb, ma a dispetto di quel che potremmo immaginare, questa straordinaria donna ha deciso di rimanere a fianco del marito per il tempo che gli restava da vivere.
“L’ho fatto per i bambini. Lui, dopotutto, era il loro papà. Non avrei mai voluto rispondere, un giorno, ai miei figli, perché non avevo aiutato il loro papà. Lui era l’uomo che mi aveva trasmesso quella malattia, ma che mi aveva dato anche i miei figli. Alla fine è lui quello che ci ha perso a non vedere crescere questi fantastici ragazzi” dichiara saggiamente Deb.
Sapere che i figli non erano stati contagiati l’ha aiutata ad affrontare quel periodo, acquisendo consapevolezza su quanta disinformazione ci sia sulle persone con l’HIV.
A vent’anni di distanza ora Deb è una donna felice, si è risposata con un uomo che la ama e che non ha avuto paura della sua malattia. Insieme hanno avuto un altro figlio, che oggi ha quindici anni.
Deb è consapevole dello stigma sociale che gravita intorno all’HIV, ma lei ritiene che non ci sia nulla di cui vergognarsi.
Ora questa coraggiosa mamma è determinata a cambiare il modo in cui le persone guardano all’HIV.
“Non vediamo il volto delle donne con l’HIV, non sentiamo le loro storie” lamenta Deb. Molte non rivelano il loro stato per paura della discriminazione che ne consegue” conclude Deb che invece è ben consapevole che invece l’HIV non discrimina nessuno e può infettare chiunque.
Che grande forza d’animo questa donna. E voi unimamme come vi sareste comportate nella sua stessa situazione?
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