Arriva l’estate e i nostri bimbi si preparano per il centro estivo, entusiasti di farsi nuovi amici e divertirsi. Questa era anche l’intenzione del figlio di Andrea Mantovani, il piccolo Danilo, un bimbo che è affetto dalla Sindrome di Down e si è visto rifiutato dal centro estivo Ottavia a Roma.
Il pretesto? Il gestore, un professore delle scuole media teme che Danilo crei problemi agli altri bimbi.
“Sai, poi non vorrei che crei problemi agli altri bambini che, tornati a casa, si lamentino di Danilo… e magari i genitori portino via i loro figli dal centro” queste le parole che Andrea Mantovani, padre del bambino, si è sentito rivolgere quando, il primo giorno, si è presentato presso il centro estivo per portare a casa Danilo.
Grande lo sconcerto di Andrea, che non aveva mai ricevuto da nessuna lamentela sul figlio. Nonostante l’offerta di pagare di tasca propria un tutor per poter assistere il bimbo l’uomo ha ricevuto un netto rifiuto e a quel punto ha capito che il problema non era il comportamento del piccolo, ma il fatto che fosse un bimbo con la Sindrome di Down.
“Avevano paura di perdere soldi. Certo, 15 euro al giorno a bambino per 20-30 bambini sono un capitale, e gestiti in 3 o 4 persone poi…E non possono mica permettere che un bambino ‘diverso’ possa infastidire qualcuno. Ragazzi, ero fuori di me…” dichiara Andrea, ripensando all’avvenimento.
Andrea Mantovani si è sfogato su Facebook, ricevendo il sostegno di innumerevoli persone che hanno espresso la loro vicinanza e padre e figlio. Manifestazioni di amicizia arrivano anche dall’insegnante di nuoto di Danilo che evidenzia un punto molto importante in tutta questa vicenda, ovvero che non ci si improvvisa educatori.
“Da padre e insegnante prego gentilmente questi millantatori di farsi da parte e lasciare lavorare le persone qualificate. Non è accettabile rifiutare un bambino per nessuna ragione al mondo. Non è un bambino Down a creare problemi agli altri ragazzi ma la disorganizzazione e l’incompetenza” afferma Sirio Leoncici, maestro di nuoto.
A questo punto però il papà di Danilo ha deciso di prendere in mano la situazione, e sulla sua pagina Facebook ha deciso di promuovere un’iniziativa per condividere le immagini di tutti questi bimbi con la sindrome di Down e quindi giudicati “pericolosi“.
“Mi rivolgo a tutti coloro che hanno subito una qualche forma di ingiustizia, un’esperienza analoga che vi ha turbato, deluso, a scuola, nel lavoro, nello svago. Potete scrivere anche in privato, con la certezza che daremo seguito alla cosa. L’unione fa la forza” dichiara Andrea Mantovani.
Nel frattempo il padre del bimbo pubblica le immagini del figlio scortato dai carabinieri durante un bell’incontro avvenuto qualche tempo fa, scrivendo con una certa ironia che loro l’avevano capito prima che Danilo era davvero “pericoloso”.
Questa storia ci lascia sconcertati, per la palese discriminazione di un bimbo disabile e per l’ignoranza di chi, ovviamente, non ha le competenze necessarie per gestire dei bambini e non fa che causare danni. E’ questo il vero pericolo!
Purtroppo, se da una parte ci sono persone come l‘insegnante di un bimbo autistico che capisce come la diversità arricchisca le persone ce ne sono altre che non sanno vedere più in là del loro naso.
E voi unimamme cosa ne pensate?
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