Alzi la mano quante di voi si rosicchiano le unghie nei momenti di grande stress o di profonda noia.
Si tratta di un vizio che solitamente riguarda bambini e adolescenti, ma che talvolta può protrarsi anche nell’età adulta.
L‘onicofagia, così si chiama questo disturbo, colpisce infatti:
- il 50% dei ragazzi tra i 10 e i 18 anni
- il 23% di quelli tra i 18 e i 22
- il 10% dei trentenni
Le conseguenze di questa abitudine sono:
- il costante arrossamento delle aree perilinguali
- la possibile sovra infezione fungino/batterica
- problematiche di tipo odontoiatrico.
Nell’ultimo caso infatti la mandibola vien sovraccaricata e, alla lunga, tutto ciò può causare danni non indifferenti.
Da un click non doloroso durante l’attività mandibolare fino a un dolore localizzato nelle aree circostanti, queste sono alcune delle problematiche che si possono presentare a seguito dell’onicofagia.
Uno studio svedese, in particolare, ha analizzato le cause della chiusura occlusale dei denti:
- sono stati analizzati 90 individui
- l’età media era di 22 anni, con un intervallo tra i 19 e i 25 anni
La ricerca ha evidenziato una forte correlazione tra l’usura e abitudini come:
- digrignare denti
- mordere penne
- mangiarsi le unghie.
Un ulteriore studio, questa volta applicato direttamente alla popolazione svedese di 17 anni ha invece evidenziato che:
- l’8% digrigna i denti
- l’11% stringe i denti
- la restante parte si mangia le unghie
Dai risultati è emerso che:
- un buon 62% ha riscontrato sintomi come cefalee ricorrenti,
- mentre per il 18% (in gran parte ragazze) l’usura dei denti è stata collegata alla frequenza dei mal di testa.
Dopo aver esplorato le varie malattie che possono comportare un mutamento di forma e colore delle unghie, ora emerge che anche mangiarsele può provocarci qualche problema.
E voi unimamme avete questa abitudine? E i vostri figli?