Asilo nido: sarebbe un servizio davvero utile per molte mamme che vorrebbero tornare a lavorare e che non possono contare sull’aiuto dei nonni. Sia per le strutture private sia per quelle pubbliche l’investimento economico è davvero molto oneroso e così molte donne finiscono per lasciare il lavoro, visto che non possono permetterselo.
Quanto costa portare un bimbo all’asilo comunale?
Il sito cittadinanzattiva.it ha condotto un’indagine prendendo in considerazione:
- una famiglia tipo di tre persone (genitori e figlio 0-3 anni)
- con reddito lordo annuo di 44.200€ e relativo Isee di 19.900€.
I dati sulle rette sono stati ricavati da fonti ufficiali (anni scolastici 2012/13 e 2013/14) delle Amministrazioni comunali interessate all’indagine, ovvero tutti i capoluoghi di provincia. Sono state prese in esame le rette a tempo pieno – circa 9 ore al giorno – e a tempo ridotto – circa 6 ore giornaliere – per cinque giorni settimanali.
Dove sono i più cari e i mano cari
Come vi avevamo già detto, il nido è un vero e proprio lusso, anche se con differenze tra Nord (i più cari) e Sud (i più economici): la città più costosa è Lecco, con 515 euro al mese (5150 euro all’anno), mentre Vibo Valentia è la più economica con 120 euro mensili (1200 l’anno).
Eccovi la classifica completa delle 10 città più care per il servizio a tempo pieno:
- Lecco
- Sondrio
- Belluno
- Cuneo
- Lucca
- Alessandria
- Bolzano
- Imperia
- Cremona
- Trento
Ecco invece quelle meno care:
- Vibo Valentia
- Catanzaro
- Roma
- Trapani
- Chieti
- Campobasso
- Foggia
- Venezia
- Napoli
- Salerno.
Il nido rappresenta circa il 12% delle spese famigliari annuali e questo senza fare i conti con gli aumenti delle rette di frequenza: un minimo dell’1% (Ascoli Piceno) ad un massimo del 33% (Siena).
Domanda e offerta al nido
Altro dato molto interessante è che l’offerta – nonostante sia cresciuta negli ultimi anni – copre solo l’11,8% della domanda; in sostanza ci sono ancora molti bambini in lista d’attesa, pur con tempi diversi ancora una volta, da Regione a Regione.
E’ il Lazio che ha il maggior numero di asili nido (453) e di posti disponibili (21.756) ma è anche la regione in cui il 65% dei bambini resta in lista di attesa, preceduta dalla Basilicata con il 71%.
In Lombardia e Piemonte sono in lista di attesa invece solo il 7%.
L’Emilia Romagna è la regione con la maggiore copertura di asili pubblici in tutti i comuni (28.321 posti in 624 strutture pubbliche).
Agevolazioni tariffarie:
Il fabbisogno è comunque molto nonostante le agevolazioni tariffarie:
- nel 62% per il secondo figlio iscritto al nido;
- il 45% per assenze dovute a malattia;
- il 19% riduce la retta per modifiche alla situazione economica familiare (disoccupazione, mobilità, cassa integrazione);
- il 15% per bimbi portatori di handicap;
- il 3% in presenza di mutuo per acquisto prima casa.
Insomma unimamma, non proprio una bella fotografia!
E voi unimamme, portate i vostri figli al nido? Comunale o privato?
Noi vi lasciamo con la novità dell’asilo del mare.