Dopo il caso di Helen Bartlett che ha frustato la figlia per aver pubblicato foto osè, di nuovo una vicenda in cui un genitore ricorre alle maniere forti per educare la propria progenie.
A Louisville, nel Kentuky, un uomo è stato arrestato per aver aggredito la figlia dopo aver scoperto, nel suo telefonino, delle foto molto esplicite della ragazza.
Tate Rhodes , questo il suo nome, allora ha schiaffeggiato la diciassettenne su braccia e gambe, l’ha trascinata in giro per casa e le ha fatto indossare un sacco di iuta.
Tutto questo, come accennavamo, l’ha fatto finire in galera.
Molti genitori americani però sostengono il suo sistema educativo e sono costernati all’idea che l’uomo sia finito dietro le sbarre per aver “giustamente” disciplinato la figlia.
“Perché è in prigione? Anch’io avrei agito così!” scrive Crystal Schank, “Mi sembra una vergogna che sia stato messo in prigione per questo” aggiunge Connie Belssit, e via così.
Un recente studio ha dimostrato che il sexting da parte delle ragazze viene giudicato più severamente e sono loro, nella maggior parte dei casi, ad avere la reputazione rovinata dopo un episodio simile.
Gli intervistati definiscono le ragazze che si comportano così “sgualdrine”, ma spesso ne distribuiscono le immagini senza permesso.
Da una parte quindi i ragazzi sollecitano queste immagini, dall’altra non lesinano sui commenti negativi nei loro confronti.
In America però qualcosa si sta muovendo per arginare questo problema, soprattutto in America. Già 20 Stati hanno introdotto delle leggi per colpire i ragazzi che fanno sexting.
Le immagini sessualmente esplicite di minorenni possono essere indicati come pornografia infantile e chi ne è in possesso può essere perseguitato a livello legale.
La legge quindi può colpire:
- il soggetto
- i fotografi che hanno realizzato lo scandalo
- i destinatari.
In questa crociata però è essenziale il supporto dei genitori che devono far comprendere ai figli le conseguenze delle loro azioni, ma senza lasciarsi andare alla violenza come nel caso del signor Rhodes.
Il video che proponiamo qui sotto è in linea con questo messaggio. “Non esiste qualcosa come solo una foto” e, sfortunatamente, molti ragazzi lo stanno scoprendo sulla loro pelle.
I ragazzi devono capire che le foto osè inviate magari a qualcuno di cui ci fidavamo possono diventare un vero incubo, pregiudicando anche il loro futuro.
Allo stesso tempo anche divulgare immagini di qualcuno che non conosciamo è un’azione deplorevole che andrebbe responsabilizzata.
Mamme a papà, è giunto il momento di fare una bella chiacchierata coi vostri figli, maschi e femmine,sui pericoli del sexting. E mostrate loro questo video…perchè le immagini si sa possono essere capite piu’ delle parole!
E voi unimamme come vi comportate coi vostri figli? Avete affrontato questo discorso?