Vi ricordate il film My Life – Questa mia vita in cui il protagonista registrava dei video per il nascituro figlio non potendo essere presente a causa di una malattia mortale?
Un papà decide di registrare un filmato per la figlia
Una cosa simile sta accadendo a Ian Pratt, un quarantaquattrenne che soffre della malattia del moto neurone, un devastante disturbo del sistema nervoso centrale, che provoca una degenerazione precoce dei neuroni di moto. Purtroppo Ian, padre di una bimba di tre anni: la piccola Georgiana, detta George, non potrà rimanere ancora a lungo con lei.
Per questo motivo ha deciso di registrare un video messaggio con cui far sentire la sua presenza e darle dei preziosi consigli sulla vita.
Ian ha deciso di realizzare questo filmato pensando a suo padre, morto anni fa e di cui lui fa fatica a ricordare qualcosa.
Uno dei primi pensieri infatti, quando gli è stata diagnosticata la malattia, è stato: “Georgia si ricorderà di me?”.
La malattia del moto neurone oltretutto, inibisce progressivamente anche la comunicazione, quindi anche se Ian sopravvivesse altri 10 anni non potrebbe continuare a parlare.
Ian però non ha tutto questo tempo.
Lui e sua moglie Catherine, una donna d’affari all’interno di una azienda internazionale si sono sposati nel 2009, dopo un’amicizia durata 15 anni. Georgia è nata un anno dopo il matrimonio.
Enorme, naturalmente, è stata la gioia dei genitori. Essendo entrambi avanti con l’età erano consapevoli che molto probabilmente Georgiana sarebbe stata la loro unica figlia.
“Ero così felice che fosse una bambina. Hanno un posto speciale nel cuore del loro papà” ricorda Ian con le lacrime agli occhi.
Già da un anno prima di sposarsi Ian avvertiva degli spasmi muscolari e formicolii, ma inizialmente non vi aveva prestato troppa attenzione.
Solo quando la situazione si è fatta più preoccupante l’uomo si è deciso a fare degli accertamenti. I primi esami, con suo grande sollievo, hanno escluso il cancro, ma c’è voluto del tempo per individuare che si trattava della malattia del moto neurone.
A comunicargli la tremenda notizia è stato il professor Pam Shaw, come si legge sul DailyMail. La diagnosi si è abbattuta su Ian e Catherine con tutta la sua forza, perché per questa malattia degenerativa non c’è cura. Poco dopo la scoperta i due sono andati alla scuola materna per prendere la figlia e si sono abbracciati piangendo.
Così è cominciato il calvario di Ian, presto costretto su una sedia a rotelle. Ormai non riesce più nemmeno ad abbracciare la figlia che, in qualche modo, nonostante la giovane età, comprende che il suo papà non può essere come gli altri padri e lo aiuta come può, ad esempio prendendo le cose per lui.
Approssimandosi il doloroso momento dell’addio Ian ha pensato di dispensare i suoi consigli per George, quando sarà grande, direttamente attraverso l’occhio di una telecamera:
- amore: Ian le suggerisce, da accorto papà, di non accontentarsi del primo che le farà battere il cuore. Nella vita infatti sono necessarie anche le delusioni e prima di sposarsi la invita a girare il mondo e vedere cose nuove
- formazione: come ogni padre anche Ian sogna l’avvenire di George e le consiglia di andare all’università, di specializzarsi e trovare la propria strada riuscendo a fare la differenza nel mondo
- finanze: da uomo di finanza, avendo visto tanta gente rovinarsi a furia di prestiti e uso improprio delle carte di credito, Ian ha pensato bene di istruire la figlia su come bloccare i propri soldi in modo da non finire nei guai
- fiducia: Ian infine ha affrontato il fatto che lui, quando George vedrà il filmato, non sarà più con lei e quindi dice alla figlia di confidarsi con sua madre, che le sarà di sostegno senza giudicarla.
“Il video è la cosa più difficile che abbia mai fatto” ammette Ian, aggiungedo “Voglio che lei si ricordi di me, che sappia di essere stata molto amata ogni momento di ogni giorno“.
Questa storia ci ricorda quella di una mamma inglese che ha scritto decine di lettere al figlio di 3 anni perché stava per morire.
La vicenda di Ian ci rammenta inoltre che la vita è breve e quindi di viverla pienamente, soprattutto cercando di lasciare ai nostri figli “una giusta eredità“, affinchè possano percorrere il sentiero tortuoso ma bellissimo che è la vita!
E voi unimamme cosa ne pensate della decisione di Ian? Al posto suo avreste fatto altrettanto?
Noi vi lasciamo con la lettera di un mamma morente alla figlia.