Turia Pitt come Lucia Annibali: entrambe hanno il volto sfigurato eppure emanano una luce che permette di andare al di là dell’aspetto esteriore.
Lucia Annibali, ormai lo sappiamo, è stata aggredita da un uomo mandato dal suo ex fidanzato che lei aveva lasciato, la sera del 16 aprile 2013: quel disgraziato le ha gettato addosso dell’acido ed è scappato via, mentre la pelle di Lucia friggeva.
Un anno dopo, a seguito di interventi e di fisioterapia, Lucia sta meglio, anche se una cosa non ha mai smesso di perderla: la voglia di combattere. Non ha mai lasciato che quell’uomo – se così si può chiamare – le rendesse la vita rancorosa: in fondo odiare sarebbe stato più facile. Non si è mai chiusa in casa e anzi appena ha potuto si è mostrata al mondo, scrivendo anche un libro sulla sua nuova vita: “Io ci sono. La mia storia di non amore”. In un’intervista a Io Donna, ha dato una prova di grande saggezza dicendo: “Oggi questo viso è parte di me, della mia storia, posso solo ringraziarlo e volergli bene. Mi sono sudata ogni piccolissimo passo avanti per vederlo migliorare e oggi mi sento bella della mia dignità e del mio orgoglio. Per me non è una sconfitta quello che lui mi ha fatto. La sconfitta è sua. Oggi c’è una nuova Lucia”.
Queste stesse parole potrebbero calzare a pennello per l’austrialiana Turia Pitt: 26 anni, è la prima donna ad apparire su un magazine femminile, Womens Weekly.
Ha il volto bruciato da un incendio, le mancano delle dita, e ha i segni delle ustioni sul 64% del corpo. Mentre tre anni fa stava correndo un’ultra maratona nell’est Australia è scoppiato appunto un rogo e lei purtroppo ci è finita in mezzo. Come per Lucia le possibilità di rimanere in vita erano pochissime, invece ce l’ha fatta. E ha già nuotato 20 chilometri. E indovinate? Si definisce la ragazza più fortunata del mondo:
“Per me bisogna mandare il messaggio che la fiducia equivale alla bellezza. Ci sono tante storie di donne che sono così belle ma che non hanno fiducia in se stesse e questo porta a oltrepassare il limite”.
Che anche il periodo peggiore, anche quello più nero, quello che ti può cambiare la vita può essere colto come un’opportunità di fare veramente ciò che vuoi, di essere te stesso, di rivoluzionare ciò che non ti piace. Non è semplice, ma Lucia e Turia sono un ottimo esempio da cui partire.
E voi unimamme, avete mai colto l’occasione proveniente da una tragedia o da un momento di dolore? Parlatecene se vi va!
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