I disturbi del linguaggio sono molto frequenti tra i bambini e grazie all’aiuto di medici e specialisti preparati si possono affrontare e anche superare con serenità. Vi abbiamo già parlato della balbuzie, ma cerchiamo di approfondire un po’ di più’.
La balbuzie è un disturbo del linguaggio che impedisce il fluire della parola che si interrompe a causa di ripetizioni involontarie o di prolungamenti di suono rendendo difficile la comunicazione per la persona.
Come si legge sul sito dell’Ospedale Bambino Gesù, questo disturbo si riscontra nel 3% dei bambini in età prescolare e soprattutto nei maschi.
Comnciamo comunque col fare una distinzione: episodi di esitazione, difficoltà o interruzioni del linguaggio nei bambini al di sotto dei quattro anni è assolutamente nella norma, fa parte del normale processo di sviluppo del linguaggio e si risolve nella maggior parte dei casi senza che ci sia bisogno di intervenire.
Tuttavia, se questi elementi permangono anche nell’età prescolare, probabilmente siamo di fornite a un problema di balbuzie e allora è opportuno intervenire con l’aiuto degli specialisti, ovvero:
- lo psicologo
- il neurologo
- il pediatra
- il logopedista.
E’ molto importante per chi soffre di balbuzie che ci sia anche un supporto di tipo psicologico
I bimbi con questo problema infatti spesso per la difficoltà di comunicare si chiudono e diventano introversi e quindi il supporto dello psicologo può essere fondamentale.
Il neurologo e il pediatra devono stabilire se ci sono impedimenti di natura fisiologica e il logopedista interviene con delle tecniche particolari utilizzando esercizi mirati a gestire il disturbo.
Per aiutare un bambino che ha il problema della balbuzie è importante che anche i genitori adottino dei comportamenti che siano di supporto e incoraggiamento ad esempio è bene:
- non terminare le sue parole e non manifestare impazienza perchè il suo modo di parlare non è rapido ma necessita di più tempo
- parlare molto col bimbo in maniera serena cercando di creare un ambiente in cui la comunicazione avviene senza giudizio o ansie e anzi mostrandogli che il suo disagio viene rispettato e anche accolto
- cercare di supportare il bambino investendo su di lui e sulle attività in cui si sente più a suo agio, questo gli permetterà di accrescere l’autostima e diventare più sicuro di sé.
- lasciare che ad intervenire su come curare il problema ci pensino gli specialisti e quindi evitare di correggerlo, interromperlo ed evitare assolutamente di chiedergli di parlare bene in cambio di ricompense, giocattoli o concessioni.
- mostratevi attenti e incuriositi da quello che dice, cercate di non manifestare fretta quando parla, è importante rassicurarlo!
E voi unimamme, avete bimbi che hanno questo problema? Parlatecene se vi va!