“Care mamme per la seconda volta, smettetela di sminuirmi”. Così comincia l’articolo di Katie Markey McLaughlin, mamma di un figlio e blogger.
Katie racconta che una volta che è andata a prendere il figlio alla scuola materna si è imbattuta in una madre di due figli che – dopo aver scambiato quattro chiacchiere – ha lanciato un’occhiataccia alla sua borsa, enorme, con i pannolini. Lei invece ne aveva una “grande come il mio portafoglio“, tanto da meritarsi da Katie il titolo di regina di origami di pannolini.
Il punto è questo: noi mamme non sappiamo andare d’accordo. Solo per il fatto di aver messo al mondo una vita ad esempio, automaticamente ci eleviamo a saputelle rispetto a chi di figli non ne ha: “Tu non puoi capire“, ti ripetono come un mantra, e forse un po’ a volte è anche vero, ma scatta una competizione che accompagnerà le genitrici per tutta la vita. La critica scatta ancora prima, quando inizia la gravidanza, per poi poi proseguire con la mamma che ha un figlio critica chi è senza, la mamma con più figli critica invece chi ne ha uno, ecc.
Sì, perché si pensa sempre di saperne di più. “Povera cara, tu hai un figlio solo e ti senti stanca. Pensa a me che ne ho due cosa dovrei fare“. E via così per tutto.
E’ una gara, una lotta continua a chi ha più da fare, la casa più in disordine, i figli più pestiferi, salvo poi snocciolare la loro raccolta di 10 a scuola. Sì, perché i figli di oggi devono essere simpatici, atletici, bravissimi a scuola, volontari in qualche associazione e con tanti amici.
Quando capiremo che ci vuole un po’ di solidarietà? Un ascolto non giudicante, una persona che ti ascolti, che ti consigli, che ti dica cosa fare perché ha più esperienza di te. Penso che le mamme, me compresa, siano delle brutte bestie. E a farne le spese sono i figli, esibiti come trofei sempre e comunque. Vanno male a scuola? Pazienza, tanto sono assi dello sport. Fanno schifo anche in quello? Beh, però hanno tanti amici. Perché le donne quando diventano madri si trasformano?
“Non sono patetica, sono solo una neomamma” è la spiegazione banale che fornisce questa mamma.
E voi unimamme cosa ne pensate, siete d’accordo con il pensiero di Katie?
Noi vi lasciamo con la lettera di Tara Jean a una mamma esausta.
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