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Categoria News

Terra dei fuochi e Taranto: 1 milione di bambini a rischio tumore

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Francesca Nicoletti

A intervalli più o meno regolari si torna a parlare della Terra dei Fuochi e/o della città di Taranto, entrambe zone con un’elevata mortalità per tumori causata dal forte inquinamento.

La cosiddetta Terra dei Fuochi è quell’area geografica a confine tra la provincia di Napoli e quella di Caserta dove per anni si è lucrato sullo smaltimento illegale di rifiuti pericolosi e di combustione degli stessi e dei rifiuti solidi urbani.

Per anni nella Terra dei Fuochi rifiuti tossici e nocivi sono stati prima incendiati e poi interrati e sulle stesse terre sono stati lasciati pascolare animali e addirittura coltivati orti inquinando, quindi, oltre all’aria anche un’infinità di alimenti finiti sulle tavole degli italiani. L’aria è intrisa di sostanze tossiche e, da quanto si evince dagli studi effettuati, la percentuale di morti per tumori è di gran lunga superiore alla media nazionale. Stessa cosa dicasi per la città di Taranto dove l’inquinamento è causato dall’Ilva, gruppo che si occupa della produzione e della trasformazione dell’acciaio.

L’ISS (Istituto Superiore di Sanità) ha pubblicato i dati SENTIERI (uno studio di tipo “ecologico” che esamina la situazione sanitaria delle popolazioni che risiedono in luoghi in cui sono presenti sorgenti di inquinamento), nei quali si mette in evidenza un incremento dei casi di cancro nei 55 paesi facenti parte della Terra dei Fuochi e nella città di Taranto.

Ma tutti ci chiediamo: “È vero che l’inquinamento fa crescere i casi di tumore?”.

Anche se è ancora da provare il nesso tra inquinamento e mortalità per cancro un dato è incontrovertibile e lo sostengono anche gli studiosi quando nella premessa, riguardo alla Terra dei fuochi nelle province di Napoli e Caserta, scrivono: “Il quadro epidemiologico della popolazione residente nei 55 comuni della Terra dei Fuochi è caratterizzato da una serie di eccessi della mortalità e dell’ospedalizzazione per diverse patologie a eziologia multifattoriale (che ammettono fra i loro fattori di rischio accertati o sospetti l’esposizione a un insieme di inquinanti ambientali che possono essere emessi o rilasciati da siti di smaltimento illegale di rifiuti pericolosi e/o di combustione incontrollata di rifiuti sia pericolosi, sia solidi urbani). Nell’insieme dei comuni della Terra dei Fuochi della provincia di Napoli (32 comuni) e della provincia di Caserta (23 comuni) la mortalità generale è in eccesso in entrambi i generi”.

I dati più preoccupanti e allarmanti sono senz’altro quelli che riguardano la salute infantile poiché secondo l’analisi SENTIERI Kids numerosi sono i casi di bambini che si ammalano di tumori del sistema nervoso durante il primo anno di vita. A quanto pare circa 1 milione di bambini vive in aree altamente inquinate e lo studio Sentieri Kids vuole creare una mappa di queste zone per bonificarle.

Purtroppo, però, l’Istituto Superiore di Sanità il giorno dopo aver messo in allarme per l’alta mortalità nella Terra dei Fuochi è come se avesse ritrattato sulla gravità o quanto meno ridimensionato il tutto affermando, in un comunicato stampa che: “SENTIERI è uno studio di tipo “ecologico” ovvero non prende in considerazione le esposizioni dei singoli individui a particolari inquinanti, ma piuttosto esamina la situazione sanitaria delle popolazioni che risiedono in luoghi in cui sono presenti sorgenti di inquinamento. Pertanto le sue caratteristiche metodologiche non consentono, in linea generale, la valutazione di nessi causali, permettono tuttavia di individuare situazioni di possibile rilevanza sanitaria da approfondire con studi mirati…(Omissis)…Pertanto i risultati che derivano dall’impostazione seguita dallo studio SENTIERI non consentono di attribuire all’esposizione individuale a specifici inquinanti eccessi di mortalità o ospedalizzazione o incidenza tumorale, ma consentono invece di segnalare che le popolazioni che risiedono in territori ove sono presenti sorgenti di inquinamento presentano eccessi di occorrenza (mortalità, ospedalizzazione, incidenza) di patologie che sono associate alla presenza di tali sorgenti”.

E poi sempre dall’ISS, nello stesso comunicato stampa, si fa riferimento alla situazione presente nella città di Taranto dove la morte per cancro ai polmoni è superiore alla media, e a tal proposito gli esperti dicono “Pure a Taranto si muore per inquinamento e probabilmente la situazione è ancora più grave che nella Terra dei Fuochi poiché il cancro colpisce soprattutto in una forma, il mesotelioma pleurico associato anche a malattie respiratorie acute”.

Il Ministro Beatrice Lorenzin, però, invita alla cautela e sostiene che: “Le precisazioni dell’ISS non permettono di fare alcun facile allarmismo sulla situazione della Terra dei fuochi. Occorre infatti attendere i dati conclusivi degli screening, previsti da una norma che personalmente ho promosso a favore sia della popolazione dell’area campana in questione, che della popolazione dell’area ILVA di Taranto, con un finanziamento finalizzato di 25 milioni di euro annui, sia per il 2014 che per il 2015. Solo a conclusione dei predetti screening si potrà avere un quadro sanitario su cui effettuare le conseguenti valutazioni e adottare tutti i provvedimenti e le iniziative che si renderanno necessarie per garantire il primario diritto alla salute dei cittadini”.

In realtà. a mio modesto parere, che l’allarme sia sproporzionato o meno poco importa, i risultati, ad oggi, attestano proprio la relazione tra tumori e inquinamento e allora, caro Ministro e caro ISS, cerchiamo di evitare lungaggini inutili e proviamo a dare una risposta onesta a tutte quelle famiglie che vivono in questi luoghi e che, giornalmente, fanno i conti con l’inquinamento. È diritto dei bambini crescere sani ed è vostro dovere tutelare la loro salute.

E voi unimamme che ne pensate?

 

Francesca Nicoletti

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