Per i genitori la SIDS, ovvero la sindrome della morte in culla, è uno dei tanti temuti pericoli dei primi mesi di vita dei propri figli.
Le cause di questo fenomeno sono ignote, ma ogni anno circa 4000 bambini negli Stati Uniti muoiono per via del soffocamento accidentale che provoca.
Gli studiosi hanno poi scoperto nuovi fattori di rischio che possono intervenire durante il primo anno di vita dei bambini.
La ricerca ha evidenziato che i rischi cambiano a seconda dell’età dei bambini:
La ricerca, che è stato pubblicata dalla rivista Pediatrics, ha preso in esame 8.207 infanti: nei 2/3 dei casi i bambini condividevano il letto con un adulto al momento della morte, anche se era in realtà una larga fetta di bimbi più piccoli (dagli 0 ai 3 mesi) a dormire con un adulto.
Jeffrey Colvin, pediatra al Children’s Mercy Hospitals and Clinics a Kansas City e autore principale della ricerca, sostiene che: “Molte delle morti che abbiamo appurato nello studio erano nel contesto del letto condiviso e non c’erano oggetti nel letto che potevano far accrescere il rischio“. In altre parole: “Non è possibile rendere sicuro un letto quando lo si condivide con un bimbo molto piccolo“.
I bambini più grandi (dai 4 ai 12 mesi) hanno più probabilità dei neonati di avere degli oggetti nell’area in cui dormono come cuscini, coperte e giocattoli al momento della morte.
Inoltre c’è più possibilità di essere trovati a faccia in giù anche se sono stati posizionati a dormire sulla schiena o sul fianco.
Cosa possono fare i genitori allora?
Dal 2004 al 2012 infatti:
• il 69% delle morti infantili è avvenuto dormendo con un adulto
• in tutte le morti, il 35% sono stati messi a dormire o sul fianco o sullo stomaco
• il 38% sono stati trovati a pancia sotto
• nel 33% dei casi cuscini, coperte, giocattoli, vestiti sono stati trovati nel luogo in cui dormivano .
Quindi unimamme, cos’altro aggiungere? Facciamo attenzione, sempre!
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