Proteggere un bambino fa parte dei compiti di ogni bravo genitore. Difenderlo e fargli da scudo, impedire che le difficoltà dell’esistenza lo travolgano per permettergli di crescere sano e senza traumi. Giusto. Ma in un mondo civilizzato dove i pericoli non sono più rappresentati dai predatori, tranne rari, terribili casi, proteggere un bambino all’eccesso significa isolarlo dal mondo e privarlo di esperienze formative necessarie.
L’ansia e la paura sembrerebbero emozioni da scacciare il prima possibile dalla vita dei nostri figli. Eppure molto spesso queste due componenti possono rendere la vita di un adulto più semplice, a patto che da piccolo ne abbia fatta esperienza e che sia in grado di gestirle proficuamente.
La scrittrice Katharina Manassis, autrice del libro “Keys to Parenting Your Anxious Child” (“I modi per crescere il vostro figlio ansioso” ndr) sostiene che una dose di ansia può aiutare a mantenere la persona vigile e quindi prevenire situazioni di pericolo. Ma non solo. L’attivazione portata dall’ansia aiuta a restare focalizzati su un obiettivo o una performance.L’ansia che l’attore prova prima di salire sul palco o il calciatore prima di scendere in campo, è parte integrante del loro successo.
Come riporta Italiasalute.it ogni età ha i suoi momenti e situazioni che generano ansia.
Ovviamente molte di queste paure nascono da eventi di cui hanno avuto esperienza e allo stesso tempo fanno parte di un normale percorso di crescita. Riconoscere il reale bisogno di rassicurazione senza stroncare sul nascere l’emozione dell’ansia è un compito difficile, considerando anche che molto spesso i traumi e le paure di un genitore vengono tramandate al proprio figlio tramite il comportamento dell’adulto (es. se si è stati morsi da un cane da piccoli, è probabile trasmettere la nostra paura ai figli).
Il genitore deve intervenire specialmente quando queste emozioni rischiano di diventare soverchianti e possono impedire al bambino di vivere pienamente la propria esperienza. Un eccesso di impulsività o l’incapacità totale di restare concentrati possono essere sintomi di un’ansia eccessiva. Così come il battito cardiaco accelerato, le mani sudate, il mal di stomaco, ecc.
Ascoltare i bambini è il primo passo, in maniera da evitare che le paure diventino fobie.
Per le nostre unimamme quindi l‘importante è chiedersi se il proprio figlio si sta comportando in un modo tipico della sua età. In quel caso probabilmente è soltanto una fase della crescita e sperimentare questo tipo di emozioni non può che fargli bene.
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