Care unimamme, oggi festeggiamo Alessio, nome molto usato in tutta la penisola italica, che continua il nome latino Alexius, adattamento del nome greco Αλέξιος Aléxios, che significa “protettore”, “difensore”, “che soccorre”.
Chi porta questo nome è una persona vitale, dinamica e intraprendente ma che in alcune circostanze si fa sopraffare dall’ansia e dal dubbio. Ama la poesia e l’arte in genere.
Varianti del nome:
- Alex
- Alessandro
I simboli associati al nome sono:
- numero fortunato: 7
- colore: giallo
- pietra: topazio
- metallo: bronzo
Santo del giorno: Sant’Alessio di Roma
Per quanto riguarda il santo, il 17 luglio, si festeggia Sant’Alessio di Roma, detto “l’uomo di Dio” (Roma, IV secolo – Roma, 412), patrizio romano che rinuncia al matrimonio e alla mondanità per farsi mendicante.
Notizie della sua vita sono giunte a noi attraverso ben tre tradizioni: una siriana, una greca e una romana.
Secondo la leggenda Siriana, Alessio è un patrizio di Costantinopoli figlio di Eufemiano e Agalé, fidanzato con una donna virtuosa che la sera delle nozze convince a rinunciare al matrimonio per imbarcarsi per la Siria del nord, l’odierna Turchia, per recarsi a Edessa dove si finge di essere mendicante. Tutto ciò che raccoglie con le sue elemosine durante il giorno lo distribuisce ai poveri della città, dove lo chiamano Mar-Riscia, ovvero “uomo di Dio”.
Nella città di Edessa, poco prima di morire, in ospedale, alle persone che lo curano, svela la sua vera identità dicendo di essere un nobile patrizio appartenente a una famiglia romana e di aver rifiutato il matrimonio per dedicare la sua vita a Dio e ai più bisognosi. Per questo motivo gli concedono una degna sepoltura.
Secondo la versione greca e romana, invece, il patrizio Alessio, membro di una nobile famiglia di Roma, dopo aver condotto, per ben diciassette anni, una vita da mendicante a Edessa, fa ritorno a Roma, nella casa del padre dove, però, nessuno lo riconosce e nella sua città natia continua la sua vita da mendicante per altri diciassette anni, dormendo in un sottoscala. Prima di morie scrive, però, in un biglietto tutta la sua vita dal momento della rinuncia al matrimonio alla sua vita da mendicante. Secondo la leggenda solo il papa è stato in grado di aprire e leggere il biglietto lasciando i genitori stupiti. Nel momento in cui Alessio muore tutte le campane suonano a festa da sole.
Nella città di Roma, nella chiesa sul Colle Aventino sotto il nome Alessio si venera un “‘uomo di Dio’, che lasciò una casa ricca per diventare povero e mendicare in incognito l’elemosina”.
La sua testa è venerata nel monastero di Santa Laura del Peloponneso.
Sant’Alessio è patrono dei mendicanti e dei campanari, soprattutto nella diocesi di Milano.
Unimamme se avete deciso di chiamare vostro figlio come quest’uomo che pur di onorare il suo Dio e aiutare i più bisognosi ha abbandonato tutte le sue ricchezze vivendo come mendicante vogliamo augurargli il suo stesso altruismo e la sua stessa bontà d’animo. Buon onomastico!