Questo nome così bello e piuttosto diffuso ha origine dal greco “Christós ” e significa ‘messia’. Traducendo invece il suo significato dalla sua derivazione latina, si arriva alla termine “Christianus”, e può essere tradotto come “che segue la religione di Cristo” – “appartenente a Cristo”.
La diffusione del nome comincia nel Medioevo, e trova un particolare periodo di diffusione negli anni sessanta del 1900, quando diventa appunto è tra i nomi femminili più utilizzati del periodo.
Chi si chiama Cristina ha un carattere frizzante e proprio per questa caratteristica però non è facile starle dietro. Ha molti interessi ed in particolare è amante delle arti. E’ una persona molto attiva, non si fermi quasi mai. Dotata di molta ironia, risulta simpatica e la sua compagnia è molto piacevole e ricercata. La fedeltà, la solidarietà e l’amicizia sono i suoi punti di forza, oltre ad uno spiccato e raro altruismo.
Varianti del nome:
Simboli associati al nome:
Numero fortunato: 6
Colore: Verde
Pietra: Smeraldo
Metallo: Mercurio
Per quanto riguarda il santo, oggi ricordiamo la Santa Martire Cristina di Bolsena.
La storia di questa santa fa purtroppo parte del gruppo di sante martiri la cui morte e supplizi sono da imputare ai propri padri che hanno inflitto alle figlie talmente tanti tormenti da portar loro alla morte.
Cristina è vissuta al tempo di Diocleziano, negli anni 200 a.c . E’la figlia del “magister militum” di Bolsena, Urbano, e proprio da lui viene rinchiusa, insieme ad altre 12 fanciulle, in una torre affinché venerino gli dei come vestali.
Ma Cristina, seppur ancora undicenne, ha già conosciuto la fede cristiana e quindi si rifiuta di venerare le statue. Viene arrestata e flagellata dal padre magistrato, e condannata a una serie di supplizi. Condotta in carcere ferita e piena di lividi viene guarita miracolosamente da 3 angeli scesi dal cielo.
Vedendola guarita, il padre la condanna all’ annegamento nel lago di Bolsena. Viene quindi gettata tra le acque del lago legata ad una pietra, la quale però si mette a galleggiare invece di andare a fondo, riportando in salvo Cristina. La fanciulla non appena raggiunta la riva calpesta la pietra e avviene un altro miracolo: le sue impronte infatti rimangono impresse proprio nella pietra.
Di fronte a questo ulteriore miracolo, il padre muore, ma con lui non cessano le pene di Cristina poiché anche il suo successore, Dione, decide di perseguitarla facendola flagellare e poi gettandola nell’olio bollente.
Non contento la fa trascinare nuda per le strade di Bolsena, e poi al tempio di Apollo dove le intima di adorare il dio. Ma Cristina con uno sguardo fa cadere però l’idolo riducendolo in polvere.
Dopo la morte di Dione è la volta del magistrato Giuliano, che imperterrito segue le orme dei suoi predecessori esponendola addirittura ai morsi dei serpenti.
A Bolsena, Santa Cristina viene festeggiata con una grande manifestazione religiosa, la vigilia della festa il 23 luglio sera, dove viene portato in processione il simulacro della santa posto su una “macchina” a forma di tempietto: la manifestazione è chiamata “I Misteri di Santa Cristina”.
Care unimamme, che ne pensate della grande testimonianza di questa Santa Martire? Vi piacciono il significato di questo nome e le sue forti doti caratteriali?
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