Care unimamme, oggi festeggiamo Ignazio. Questo nome continua la tradizione derivante dal nome latino “Egnatius”, termine tramandato poi nella sua trasformazione Ignatius. Il significato di questo nome riporta l’immagine della radice del termine “ignis“, che significa “fuoco“.
Una curiosità, questo nome è molto diffuso in Italia ma è particolarmente amato in Sicilia.
Chi si chiama Ignazio è una persona solare e sempre accompagnata dal sorriso. Porta allegria in qualsiasi ambiente si trovi poiché riesce a infondere energia e buonumore. E’ fedele, attento e premuroso negli affetti.
Varianti del nome:
Simboli associati al nome
Per quanto riguarda il santo, oggi è il ricordiamo Santo Ignazio di Loyola (Azpeitia, 24 dicembre 1491 – Roma, 31 luglio 1556). Diciamo subito due elementi molto importanti nella connotazione simbolica e storica di questo Santo:
Nasce in Spagna da una famiglia numerosa composta da ben tredici figli, otto maschi e cinque femmine, di cui Ignazio è il minore. Il padre è una persona molto vicina e fedele alla corona di Spagna e per questo diventa vassallo, titolo che gli concede molti privilegi. Anche la madre è una figura vicina alla corona.
Nonostante l’educazione altolocata Ignazio non si applica mai troppo agli studi preferendo a questi divertimenti, tra tutti il ballo.
Trascorre una vita agiata, dedita ai banchetti, alla musica ed anche abbastanza “fuori dalle righe”, tanto da venire perfino processato.
A ventisei anni passa al servizio del vicerè di Navarra a Pamplona. In questi anni di residenza nella città assiste ai moti di ribellione ispanici, sostiene e partecipa alla vittoria nell’assedio di Najera.
E’ protagonista di un momento storico molto importante per la città spagnola che, assediata dai francesi, crolla dopo un lungo assedio. I francesi, e particolarmente il generale nemico, gli risparmiano la vita, ordinando ai suoi di prendersene cura. Questo evento cambia profondamente la sua vita. Ferito, dopo quindici giorni di degenza a Pamplona viene trasportato in barella alla casa paterna. Il suo stato è grave.Dopo dolorosissime operazioni e molte sofferenze si ristabilisce, zoppicando però per il resto della vita. Costretto poi all’immobilità, ne approfitta per leggere a letto la vita di Cristo, e le vite dei santi.
Da li qualcosa nella sua indole muta: comincia il suo processo di conversione religiosa. Pian piano inizia a impiegare il tempo nella preghiera, nella lettura di testi sacri, nella meditazione ed iniziò a trascrivere alcuni appunti che in seguito daranno vita ai suoi esercizi. Sogna di partire pellegrino per Gerusalemme, e per realizzare tale desiderio decide di partire per i santuari mariani della Spagna, con una particolare sosta presso il celebre santuario di Montserrat.
Si reca in Terra Santa, ma dopo poco tempo è costretto a rientrare in Spagna. E’ in questo periodo che elabora il suo metodo di preghiera e contemplazione basato sul “discernimento” , pratica che consiste nella capacità di distinguere gli spiriti maligni dallo spirito, la verità dall’errore, la buona fede dalla malafede, la trasparenza dall‘inganno; capacità che può essere ampliata grazie agli “esercizi spirituali”.
Il 25 marzo del 1522 nel Monastero benedettino di Montserrat appende i suoi paramenti militari davanti a un’immagine della Vergine Maria. Entra poi nel monastero di Manresa in Catalogna dove praticò un severo ascetismo.
Nel 1528 si iscrive all’Università di Parigi, ampliando la sua cultura letteraria e teologica, e cercando di interessare gli altri studenti agli “esercizi spirituali”.
Il 15 agosto del 1534, Ignazio e altri sei studenti si incontrano a Montmartre dove legandosi con un voto di povertà e castità e fondarono la Compagnia di Gesù, nata allo scopo di eseguire il lavoro missionario.
Nel 1537 i componenti della Compagnia si recano in Italia in cerca dell’approvazione papale per il loro ordine e scopo religioso, dove vengono lodati da Papa Paolo III, vengono ordinati sacerdoti.
Ignazio viene scelto per seguire i compiti della Compagnia di Gesù, inviando i suoi compagni come missionari in giro per tutto il mondo per creare scuole, istituti, collegi e seminari.
Nel 1548 vengono stampati per la prima volta gli “Esercizi spirituali” e nello stesso anno fonda a Messina il primo Collegio dei Gesuiti al mondo, il Messanense Collegium Prototypum Societatis.
Nel 1554 vengono adottate le Costituzioni gesuite, scritte da Ignazio per creare una organizzazione della Compagnia e che spingevano ad un’abnegazione assoluta al Papa ed ai superiori.
Tra il 1553 e il 1555, Ignazio detta a Gonçalves da Câmara, la storia della sua vita, un’ autobiografia fondamentale per comprendere la scrittura dei suoi Esercizi spirituali e che però è rimasta però segreta per oltre 150 anni fino a che il testo non è stato pubblicato negli Acta Sanctorum.
Muore a Roma nel il 31 luglio 1556 e viene canonizzato il 12 marzo del 1622.
Care unimamme, che ne pensate della storia e del significato di questo nome? Vi piace la avvincente storia di Santo Ignazio di Loyola, fondatore dei Gesuiti, e la sua così ricca testimonianza di vita?
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