A fare questa scoperta sono stati i pediatri dell’International Pediatric Workshop di San Pietroburgo, in Russia, promosso da Paidòss, l’Osservatorio Nazionale sulla salute dell’infanzia e dell’adolescenza che, allarmati dall’aumento di casi di dermatite atopica ne hanno studiato le cause. Sembra, infatti, che, negli ultimi trent’anni, i casi di dermatite atopica si siano raddoppiati e, addirittura, nei paesi maggiormente industrializzati anche triplicati.
Il Presidente di Paidòss, il pediatra Giuseppe Mele, ha dichiarato che “Negli ultimi tempi, rianalizzando i dati degli studi scientifici più recenti, abbiamo capito che il fulcro del problema è la pelle stessa e non l’allergia, che finora abbiamo sempre ritenuto al centro del processo che porta alla dermatite atopica. Non a caso spesso, quando si vanno a fare le prove allergiche agli allergeni più comuni, dal latte al pelo di animale, dai pollini alla polvere, nei piccoli con dermatite non si trova niente. Il disturbo, infatti, è “costituzionale”, ereditario: è la cute a essere al centro di un processo infiammatorio, per una predisposizione insita nei geni che poi porta a rispondere ad agenti fisici irritativi”.
Il presidente Mele sostiene, inoltre, che la dermatite atopica abbia una certa ereditarietà tanto che, se un genitore ha una manifestazione atopica anche il figlio, nel 60% dei casi, potrà esserne affetto, percentuale che aumenta all’80% se entrambi i genitori siano soggetti a episodi di dermatiti atopiche. La stessa percentuale si riduce, invece, al 20% nelle famiglie in cui nessuno ne sia affetto.
Dopo questa scoperta cambia, chiaramente, un po’ tutto, infatti se, fino ad oggi, la dermatite si curava come un’allergia togliendo dalla dieta dei bambini anche alcuni alimenti allergizzanti come
da adesso si dovrà utilizzare un approccio diverso poiché è “colpa” di un’alterata funzione di barriera della pelle che permette agli allergeni di passare causando allergie. Dunque, secondo gli specialisti, nella dermatite atopica le allergie sono una conseguenza e non, invece, la causa del problema per cui è necessario proteggere e ripristinare la funzione di barriera della cute utilizzando prodotti emollienti, senza cortisone.
Nel prossimo mese di settembre, a Napoli, si terrà il primo Forum Internazionale di Paidòss, e, come ha dichiarato Giuseppe Mele, in quell’occasione saranno date le linee guida per curare l’eczema costituzionale, l’ex dermatite atopica, che si baseranno su quelle europee dell’European Academy of Allergy and Clinical Immunology (EAACI), secondo le quali bisogna evitare prodotti che possono irritare la pelle come
e, inoltre, dall’EAACI sottolineano che non c’è alcun legame tra cibo e dermatite atopica. I cibi allergizzanti vanno tolti dalla dieta solo in presenza di allergie alimentari.
Non ci resta che complimentarci con gli studiosi dell’International Pediatric Workshop di San Pietroburgo per quanto da loro scoperto e attendere le indicazioni da parte di Paidòss su come curare l’eczema costituzionale.
E voi, unimamme, cosa ne pensate a proposito?
(Fonte: corriere.it )
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