Davanti alla malattia, lo abbiamo già visto in precedenza, come nel caso del neonato che a soli due giorni ha superato una meningite e un attacco di cuore, i più piccoli rivelano un coraggio e una forza da fare invidia a molti adulti.
Sono loro i protagonisti di una nuova serie tv inglese intitolata “Diary of a Children’s Ward” (il Diario dei Bambini in Corsia). Si tratta di un tipo di documentario in cui a 100 ragazzini tra i 6 e i 16 anni è stato chiesto di documentare con una videocamera la loro esperienza in ospedale.
Ne è emerso un atteggiamento, nei confronti della malattia, commovente, ma anche inaspettatamente divertente in cui il loro spirito indomito non può fare a meno di lasciarci esterrefatti.
Josslyn, per esempio, di soli 7 anni è scampata alla morte per un soffio, anche se lei non sembra quasi accorgersene. Tutto è cominciato con un mal di testa, mentre la sua temperatura si alzava e il suo occhio sinistro si abbassava. In ospedale le è stata diagnosticata un’infezione alla palpebra, situazione però che è peggiorata estendendosi anche al cervello e costringendo i medici a indurre il coma alla bambina. La piccola è stata operata con l’occhio aperto affinché i dottori potessero drenare l’infezione.
“Io non riuscivo a smettere di piangere. Ero terrorizzata” ammette ancora scossa la mamma di Josslyn.
Una settimana dopo la piccola Josslyn era già dedita al suo video diario descrivendo con dovizia di particolari quando è stata trasportata con urgenza in ospedale. “Non pensavo di poter morire. È stupido, ti trovi in ospedale per stare meglio” dichiara candidamente la bambina. Dopo 4 settimane Josslyn deve fare un’ultima tac e descrive il macchinario come un grande tubo di Smartie che scatta foto della sua testa. In un momento di inaspettata vulnerabilità però la bimba ammette di aver paura di morire dentro di essa. La piccola infine è stata libera di tornare a casa con i genitori e ora il suo unico rimpianto è quello del sapore dell’antibiotico che presto dovrà smettere di assumere, perchè a suo dire sapeva di banana.
Un altro caso molto particolare è quello di Samuel Cumpson, che soffre di una malattia così rara da colpire solo 1 bambino su 7 ogni anno in tutto il Regno Unito. Da quando gli è stata diagnosticata l’anemia Diamond-Blackfan, a pochi mesi, questo bimbo che ora ha sei anni deve recarsi spesso in ospedale per ricevere le trasfusioni di sangue che lo tengono in vita. A causa del suo disturbo il piccolo è privo di forze, ma sembra aver accettato la sua condizione tranne quando vede bambini della sua età che possono andarsene in giro senza il catetere venoso centrale che invece lui deve portare sottopelle.
Sua mamma commenta “è terribile vedere la differenza tra i due bambini” riferendosi al fatto che Samuel ha notato che il fratellino non ha necessità di doversi recare in ospedale per le trasfusioni.
Dopo la trasfusione il piccolo si sente molto meglio ed esclama “mi sento carico, carico, carico…“. Il suo entusiasmo è contagioso, soprattutto quando gli viene detto che è stato trovato un donatore compatibile che lo farà stare meglio.
Infine c’è Isaac Morris che ora ha 9 anni, ma soffre di una terribile forma di eczema da quando aveva solo pochi mesi. A causa di tutto ciò il bimbo deve trascorrere tutto il giorno avvolto in un bendaggio che gli impedisce di grattarsi. In gennaio il bimbo è finito in ospedale per l’aggravarsi delle sue condizioni. “Alla fine non riusciva a dormire più di due ore di seguito. Era letargico, frustrato e semi cosciente” ha riferito la madre Clare. I medici quindi hanno cominciato a togliere, dalla sua dieta, i cibi che potevano scatenargli l’eczema, fino ad eliminarli tutti insieme. Il bimbo ha iniziato a filmarsi mentre assumeva del latte con un tubo nello stomaco. “Davvero, questo è il momento più brutto della mia vita. Mi mancano il pollo e le patatine che sono i miei preferiti” rivela il piccolo alla telecamera.
La madre, che ha anche altri 5 figli dichiara “Isaac non si lamenta mai e prende ogni giorno come viene”. La cosa più difficile per lei però è non poter fare nient’altro che abbracciarlo e dirgli che gli vuole bene. Una volta a casa però il duro regime dietetico prosegue e il resto della famiglia si sente in colpa a mangiare a tavola davanti a lui. La madre però è restia a dirgli tutta la verità sulle sue condizioni di salute. “Non voglio che perda il suo gusto per la vita o la sua bolla dell’infanzia” dichiara.
Questo è anche il nostro augurio per tutti i piccoli partecipanti di questa nuova serie, di cui potete vi mostriamo alcune foto e il trailer.
E voi unimamme cosa ne pensate di dare spazio alla difficile realtà che vivono questi piccoli e le loro famiglie, ma che affrontano con grande coraggio? Magari potrebbero essere d’ispirazione per altre persone malate.
(Fonte: Daily Mail.com.uk)
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