Nel momento in cui una donna lavoratrice deve entrare in maternità è davvero tutelata?
Secondo il rapporto dell’ ILO ( Organizzazione internazionale del lavoro), ancora oggi 830 milioni di donne non ricevono la giusta tutela in caso di maternità, la maggior parte di queste donne lavoratrici ( circa l’80%) vive in Africa o in Asia.
Questo è quanto emerge dal rapporto “Maternity and paternity at work: Law and practice across the world” un documento che effettua una panoramica articolata e che compara le leggi nazionali di 185 Paesi che aderiscono alle Convenzioni sulla protezione della maternità dell’ILO.
Le convenzioni dell’ Ilo sulla maternità riguardano:
Tuttavia se da una parte i Paesi aderiscono dal punto di vista legislativo, sul piano pratico, invece, l’applicazione di queste leggi è ancora una sfida tutta da giocare e da vincere, sia per quanto riguarda il congedo per maternità che per quanto riguarda il suo corrispettivo al maschile: il congedo per paternità.
Avere diritto a delle tutele per il periodo di maternità è fondamentale per non rendere l’esperienza dell’avere un figlio in qualche modo discriminante proprio perché la lavoratrice essendo assorbita dal suo ruolo di madre possa comunque continuare a contare sul proprio posto di lavoro, sulle proprie risorse economiche e anche sul proprio progetto di carriera che ha contribuito a costruire prima di diventare mamma.
Accanto al congedo per maternità, da alcuni anni è stata elaborata la possibilità anche per i padri di richiedere il congedo per paternità.
E’ evidente come riconoscere ai padri il diritto al congedo per assistere i propri figli contribuisce a un sostanziale cambiamento culturale e apre anche ai padri la possibilità di assumersi la responsabilità di crescere in maniera più partecipe i propri bimbi.
Il congedo di paternità è diffuso nei Paesi economicamente sviluppati, su 167 paesi valutati risulta dal rapporto dell’ ILO che sono 78 quelli che dispongono di questa misura di tutela, di questi 78, solo 70 Paesi pagano il periodo di congedo.
Vediamo come varia il congedo di paternità a seconda dei Paesi prendendo in considerazione diverse aree (Paesi economicamente sviluppati, Paesi in via di sviluppo)
Sempre dal Rapporto è possibile conoscere con precisione i giorni di congedo retribuiti riconosciuti nei vari paesi, che arrivano fino ai 410 giorni concessi in Croazia.
In Italia sono previsti 154 di congedo, contro ad esempio:
In relazione invece al congedo riconosciuto ai padri, ecco la mappa, e per il quale l’Italia prevede obbligatoriamente solo 1 giorno di congedo.
Negli altri paesi la situazione è la seguente:
Il rapporto dell’ ILO quindi oltre a fotografare la situazione delle famiglie del mondo rispetto alla possibilità dei genitori di ottenere il congedo per assistere i figli in serenità e con la garanzia di una retribuzione, sottolinea e raccomanda come le politiche delle varie nazioni debbano lavorare sempre di più per garantire alle persone queste tutele e per essere di supporto ai datori di lavoro nell’erogazione delle indennità, perchè l’esperienza di diventare genitori non sia discriminatoria, non tolga delle possibilità ma semmai ne aggiunga, sia a chi la vive sia alla nazione che investe sui suoi futuri cittadini.
E voi unimamme, dopo aver letto tale rapporto, come vi sentite?
Fonti: www.ilo.org
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