Mentre il Cardinale Angelo Bagnasco, arcivescovo di Genova e presidente della Conferenza episcopale italiana, concludeva la messa, alla quale ha preso parte anche il Presidente del Consiglio Matteo Renzi in compagnia della moglie Agnese, una telefonata ha portato scompiglio e felicità: all’altro capo del filo c’era in Papa accolto dai presenti con un fragoroso applauso e urlando “Papa Francesco, papa Francesco”.
Il papa dopo essersi scusato per non aver partecipato al raduno ha letto agli scout un pezzo dell’Apocalisse e poi, richiamando lo stesso pezzo, ha esortato i giovani a prendere in mano il loro futuro, ad esserne artefici. Papa Francesco ha detto loro:
“Vi auguro che questa strada del coraggio sia vostra, il coraggio è un atteggiamento dei giovani, il mondo ha bisogno di giovani coraggiosi, non timorosi, di giovani che si muovano per strada, che abbiano un orizzonte dove andare, e non giovani che vadano in pensione, no, un giovane deve andare avanti con strade di coraggio, avanti voi, questa sarà la vostra vittoria per aiutare a cambiare questo mondo, a farlo molto migliore. È vostro compito fare una città nuova con la verità, la bontà, la bellezza”.
Papa Francesco, poi, ha continuato incoraggiando tutti i giovani presenti e, simbolicamente, anche quelli di tutto il mondo dicendo: “Ragazzi, non abbiate paura, la vita è vostra, non lasciatevi rubare la speranza, la vita è vostra per farla fiorire, l’umanità ci guarda in questa strada di coraggio e ricordatevi, la pensione arriva a 65 anni, un giovane non deve andare in pensione mai, deve andare con coraggio, avanti. È triste vedere un giovane in pensione. Abbiate coraggio, il coraggio è una virtù, soprattutto dei giovani per aiutare a cambiare questo mondo”.
Dalla chiesa, a quel punto, si è levato un applauso interrotto solo dalle parole del Cardinal Bagnasco che rivolgendosi a papa Francesco ha detto “Non so se riesce a vederci, ma davanti ai nostri occhi c’è una platea di giovani vestiti di azzurro, pieni di entusiasmo, che la stimano e la amano. Ed è come se lei fosse stato qui. Sicuramente anche al telefono avrà sentito il grande entusiasmo verso di lei”.
Come non concordare con il Papa, siamo artefici del nostro destino. Mi unisco a lui confidando le speranze per un mondo migliore nei giovani, quei giovani coraggiosi che non vogliono e non devono permettere a nessuno di decidere per loro conto.
Grazie papa Francesco, grazie per esserci sempre e comunque.
(Fonte: lastampa.it)
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