Già il termine suona strano: paternità. In Italia non è così comune usare il termine maschile per indicare il periodo di congedo lavorativo che entrambi i sessi possono richiedere dopo la nascita di un figlio. Questo la dice lunga su come i ruoli nel nostro Paese siano ancora legati ai classici modelli.
In Svezia la situazione è un po’ diversa. L’anno scorso ben 340 mila nuovi papà hanno richiesto un periodo di congedo lavorativo in media 7 settimane ciascuno. Il dato è ancora più sorprendente se pensiamo che queste cifre corrispondono al 90% dei maschi che hanno avuto un figlio.
Anche in Svezia le donne prendono comunque più giorni degli uomini, ma la differenza si va assottigliando, tanto da portare i sociologi a chiedersi perché in questo paese del nord Europa i papà prendono così a cuore la crescita dei propri figli.
La Svezia è stato il primo paese nel mondo a introdurre un congedo lavorativo per la nascita di un figlio che prevedesse un’assoluta parità tra i sessi: i genitori potevano gestire 180 giorni a figlio, dividendoli in qualsiasi modo essi avrebbero preferito tra entrambi e con una decurtazione dello stipendio equivalente a solo il 10%. Il primo anno dopo questa riforma i padri presero solo lo 0,5% dei giorni disponibili, fino ad arrivare a oggi con il 25%. Il perché è presto detto: alla riforma iniziale sono seguiti molti aggiornamenti che hanno portato i giorni retribuiti da 180 a 480.
Inoltre sono state proposte molte iniziative a sostegno dei papà. Nel 1995 è stato introdotto il “mese dei papà” che consentiva alle famiglie in cui entrambi i genitori avevano preso un mese da dedicare ai figli di aggiungere un altro mese al totale dei giorni che potevano essere richiesti. Anche questa iniziativa è stata ampliata negli anni fino ad arrivare a due mesi bonus e qualche politico vorrebbe dividere per legge equamente i giorni tra madri e padri.
Anche in Germania sono state introdotte iniziative simili e il risultato è stato altrettanto proficuo. Per conoscere la situazione negli altri paesi, l’ILO, organizzazione internazionale del lavoro, ha recentemente pubblicato un rapporto.
La cura dei figli da parte di entrambi i genitori porta alle madri molti benefici: sia la rendita media che il livello di felicità delle donne sono in crescita in Svezia, segno che ancora una volta sarebbe il caso di prendere esempio da politiche virtuose messe in atto dai paesi vicini a noi.
Insomma, unimamme e papà, non vi è stranamente venuta voglia di trasferirvi in Svezia?
Fonte: www.economist.com
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