Nomi, significati, onomastici: oggi festeggiamo Sara

sara

Scopriamo il significato del nome Sara e la santa ricordata oggi.

Sara dall’ebraico“sarah” significa signora” o “principessa“. Questo nome è di profonda tradizione biblica. La famosa Sara descritta dalla Bibbia, nell’Antico Testamento, è stata moglie del patriarca Abramo e la madre del profeta Isacco.

Chi si chiama Sara sa unire dolcezza e fermezza, volontà e decisione. Le sue doti tendono ad essere eccellenti nelle attività creative. Sara ha un’indole riservata e tranquilla anche se è meglio non farla arrabbiare. Le piace essere puntuale e precisa. Da il meglio di sé nelle attività a contatto con il pubblico ed è molto disponibile nell’aiutare gli altri, soprattutto gli amici.

Varianti del nome:

  • Sarina
  • Saretta
  • Saruccia

Simboli associati al nome

  • numero fortunato: 2
  • colore: rosso
  • pietra: rubino
  • metallo: oro

Il Santo del giorno: Santa Sara

Per quanto riguarda il santo, oggi ricordiamo l’importantissima figura storia e religiosa di Sara chegioca un ruolo fondamentale nella costruzione della discendenza di Israele e nel compimento della promessa di Dio secondo il libro sacro.

Nella Genesi, proprio lì dove ha inizio la storia di Israele, Sara realizza la promessa fatta da Dio ad Abramo e partorisce un figlio nonostante la sua sterilità

La numerosa discendenza di Abramo secondo quanto predetto sarebbe venuta  proprio da questa donna sterile ed ormai sessantacinquenne, a partire dal primogenito Isacco.

Quella di Sara è una figura esemplare sia nella bibbia che nel simbolismo viene riportato al nome. Celeberrimo personaggio femminile segnato da straordinaria bellezza, longevità e fedeltà al marito e a Dio. 

Nelle chiese ortodosse il nome di Sara è addirittura associato a dei rituali nuziali in cui si recita in segno di augurio:

amabile come Rachele, saggia come Rebecca, longeva e fedele come Sara”.

Il nome di Sara significava in ebraico “principessa” e proprio come una principessa Abramo la volle con se. Sara condivise così tutte le avventure del santo patriarca, dalla vocazione  sino alla morte in terra di Canaan.

Nell’Antico Testamento si legge: “Abramo seppellì Sara, sua moglie, nella caverna del campo di Macpela di fronte a Mamre, cioè Ebron, nel paese di Canaan”

La sua straordinaria bellezza ha portato il faraone a rapirla, ma Dio la protesse nel suo onore.

All’età di novant’anni Sara concepì miracolosamente il figlio Isacco. Nel commovente episodio biblico del sacrificio di Isacco, in cui Dio, per mettere alla prova la fede di Abramo, gli ordina di sacrificare il proprio figlio Sara non compare, anche se è facile immaginare come ne soffrisse sicuramente molto. Alla veneranda età di centoventisette anni Sara muore presso Ebron, odierna Qiriat Arba e fu sepolta con Abramo, Isacco, Giacobbe.

San Pietro, negli scritti a lui attribuiti, censisce Sara tra le sante donne che speravano in Dio, che pur adornandosi erano comunque soggette ai loro mariti ed operavano il bene coltivando la loro spiritualità interiore.

La sua figura e la sua storia sono però state sfortunate sul piano cultuale, sul rito e la tradizione. Il suo nome non compare nel Martirologio Romano e in alcun calendario latino od Orientale, ma solo la Chiesa Copta ha fissato per la sua festa la data del 19 agosto.

Nella chiesa cristiana Sara è festeggiata indirettamente 24 dicembre giorno in cui vengono ricordati tutti i santi antenati di Gesù Cristo.

Care unimamme, che ne pensate della storia della “matriaca” Sara, madre di tutti i credenti? Vi piace questo nome molto semplice, bello e tanto apprezzato soprattutto in Italia?

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