Quando nel 1981 David Elkind, professore alla Tufts University, negli Stati Uniti, nel suo lungimirante libro “Il bambino veloce: crescere troppo in fretta e troppo presto” (The hurried child: growing up too fast too soon) parlò della fretta dei genitori nel far crescere, anzitempo, i propri figli, venne considerato un allarmista e la sua teoria una vera esagerazione. A distanza di anni, purtroppo, quanto dal professor Elkind paventato è diventata pura realtà.
Sempre più spesso, ahinoi, è possibile imbattersi in bambini già adulti, spesso saccenti e boriosi. Bambini che prendono parte ai discorsi dei “grandi” e che dedicano poco tempo al gioco, quel gioco sano e libero che, purtroppo, ha lasciato spazio a tablet, video giochi e social network. Bambini che vanno in prima elementare già capaci di leggere e scrivere. Bambini che seguono le mode e che si lasciano condizionare da ciò che vedono in televisione. Tante le bambine che si sentono delle “Violetta” e che si vestono da donnine diventando, sempre più spesso, delle vere caricature.
Dove sono i bambini? Quelli che si sporcavano col fango e si sbucciavano le ginocchia per strada dando due calci al pallone? In realtà e per fortuna ci sono ancora ma stanno diventando delle mosche bianche. Genitori, scuola e media tendono a compiere delle scelte al loro posto, lasciando loro poco tempo per giocare e crescere in modo graduale.
I bambini di oggi hanno le agende fitte di impegni e non per loro volontà. Sono i genitori a decidere per loro, un po’ per necessità, visto che molto spesso entrambi lavorano e non possono lasciare i figli da soli, un po’ per tendenza, per moda.
Purtroppo, però, per quanto possa essere orgoglioso vedere i propri figli già maturi, è sicuramente pericoloso, come sostenuto dalla psicologa Brunella Gasperini, poiché gli stessi bambini potrebbero vivere un senso di inadeguatezza pensando di essere rifiutati dai genitori che li “parcheggiano” in palestra, a scuola di musica, in piscina o altrove. Bisognerebbe seguire le loro inclinazioni e condividerle. Dopotutto un’infanzia negata per la fretta di crescere, stressata dai troppi impegni può essere complice di alcune patologie serie nei minori, come
Tanti altri psicologi infantili hanno confermato, col tempo, la teoria del professor Elkind sostenendo che i “bambini-adulti”, ovvero con una crescita accelerata, sono in costante aumento. Anche la psicologa e psicoterapeuta Anna Oliverio Ferraris nel suo libro “La sindrome Lolita – perchè i nostri figli crescono troppo in fretta” parla di diritti negati ai bambini ai quali vengono tolti la libertà e il diritto a essere piccoli.
La dottoressa Oliverio Ferraris evidenzia che i bambini che bruciano le tappe, che non hanno modo di esprimersi e di muoversi a piacimento diventano degli adulti ansiosi, depressi e meno autonomi.
Per cui, care unimamme, cerchiamo di lasciare più autonomia ai nostri bambini e proviamo a essere meno ansiosi come vi abbiamo ricordato parlandovi di come un eccesso di controllo possa nuocere ai piccoli.
Siamo stati bambini anche noi, abbiamo sbagliato tante volte eppure eccoci qui, con le nostre insicurezze e i nostri dubbi ma anche con le nostre certezze e la nostra forza. Cerchiamo di ascoltare i consigli degli esperti e di lasciar più spazio alle iniziative dei nostri figli. Certo è più facile a dirsi che a farsi ma proviamoci. Male non fa!
E voi unimamme cosa ne pensate di queste considerazioni? Avete anche voi le stesse impressioni? Quanto tempo occupano le attività extrascolastiche dei vostri bimbi?
(Fonte: d.repubblica.it)
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