Tra qualche giorno migliaia di bambini e ragazzi ritorneranno sui banchi di scuola. Il calendario del “Back to Scool” in Italia, da ragione a regione prevede il rientro alle classi dall’ 8 al 17 di settembre.
Tra zaini, libri e grembiuli, la scuola inizierà presto in molti paesi, ma non tutti i bambini possono facilmente accedere all’istruzione. Anche nei paesi più fortunati come il nostro, l‘istruzione sta diventando sempre più un privilegio, almeno secondo quanto stabilito dai dati Istat, un vero e proprio bollettino di guerra.
Secondo quanto affermato da uno studio fatto dall’UNESCO, molti sono i bambini tagliati fuori dall’istruzione, e fattore ancor meno incoraggiante è che la percentuale dei piccoli in età scolare che riescono ad accedere ai servizi scolastici anziché aumentare diminuisce. Circa 57 milioni di bambini non riescono ad avere neanche una istruzione primaria, uno su dieci non riesce a mettere piede all’interno di un’aula neanche per un giorno.
Spesso intere aree mancano di percorsi, di strade, di ponti. I bambini pendolari poi in alcuni casi sono costretti a decidere di lasciare la scuola.
Le soluzioni sarebbero semplici, ma la mancanza di fondi o le condizioni naturali rendono ancora più impervia la strada dell’alfabetizzazione.
Bambini si lanciano nel vuoto con delle funi per riuscire ad attraversare il Rio Negro, Colombia.
A Gulu, in China, per arrivare a scuola si deve percorrere un sentiero su un costone roccioso. Sotto il vuoto.
Lebak, in Indonesia, l’unico sistema per attraversare un fiume è quello di arrampicarsi sulle corde di un ponte disastrato.
In India, un albero divelto offre il suo tronco per oltrepassare le sponde di un fiume.
In Cina, i bambini affrontano un pericoloso costone roccioso, per loro raggiungere la scuola è una vera e propria scalata.
Ancora in Cina, guardate che scale sono costretti a salire i piccoli, il tutto zaino in spalla.
Care unimamme immaginavate tali situazioni estreme?
Sicuramente rafforzano il concetto di “diritto allo studio”, che dovrebbe essere garantito a tutti i bambini, perché l’istruzione non serve solo a porre le basi per affacciarsi nel mondo del lavoro, ma è essenziale per maturare una visione del mondo e coglierne così le diverse opportunità.
Che dite, se le mostriamo ai nostri figli, smetteranno di lamentarsi?
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