Avete presente una super eroina? Ecco una mamma è più o meno così, visto che – sopratutto se lavora a tempo pieno – deve destreggiarsi tra casa, figli e marito, possibilmente senza perdere sé stessa. Non a caso quel video che descriveva il lavoro più duro al mondo, senza dire inizialmente che fosse quello della mamma, ha ottenuto migliaia di “Like”. Una giornalista ha descritto molto bene che cosa prova una donna che vorrebbe avere una carriera o che semplicemente lavora per guadagnarsi da vivere quando è costretta a passare del tempo lontano dai suoi figli.
10 cose da non dire a una mamma lavoratrice: il senso di colpa è sempre in agguato
Una madre che ha un’occupazione – sebbene abbia una marcia in più – è costretta a lasciare suo figlio al nido e ha deciso di elencare tutti i possibili commenti che non vorrebbe proprio sentire:
“Io non lascerei mai mio figlio al nido!”. Neanche una madre che lavora potenzialmente non lo lascerebbe, ma deve farlo, se vuole guadagnarsi da vivere. Inoltre quest’affermazione suona un po’ presuntuosa, quasi a dire che una mamma che lavora sia peggiore di una che sta a casa e accudisce il figlio.
“Sarebbe meglio se passasse più tempo in classe, sua figlia lo apprezzerebbe molto!”. Non c’è che dire: le maestre a volte sono delle vere campionesse di senso di colpa. Nonostante un genitore possa partecipare alle feste dell’asilo o farsi coinvolgere nelle varie attività, il tempo non è mai abbastanza. Anche se forse il nido o la ludoteca sarebbero dei luoghi deputati ai bambini e alle loro insegnanti, no?
“Signora, può venire a prendere sua figlia? Ha la febbre”. Per una madre che lavora, la malattia di un figlio è sempre un imprevisto fastidioso. Primo perché spesso quando i bambini si ammalano, chi viene chiamata è la mamma; secondo perché in una donna cominciano a farsi largo pensieri nefasti del tipo: “se mia figlia sta ammalata 5 giorni perderò il posto!”. Decisamente stressante.
“Puoi essere la rappresentante dei genitori quest’anno?”. Spesso una madre lavoratrice ha a malapena il tempo di respirare o di preparare la cena. Aggiungere un altro impegno non è decisamente possibile, ma se si dice di no si è veramente in difficoltà, soprattutto se gli occhioni di tuo figlio ti guardano imploranti.
“Penso che nel prossimo quadrimestre anticiperemo le lezioni alle 4 invece che alle 5.30″. E’ vero che i bambini devono svolgere delle attività sportive e ricreative, ma spesso quando sono piccoli gli orari sono incompatibili con quelli lavorativi.
“Che bel braccialetto/taglio di capelli/che bella borsa…vorrei comprarmelo/a”. Questa frase fa probabilmente pensare a molte persone che tu, madre degenere che osi mandare i figli al nido, non soltanto li lasci lontano da te, ma osi anche desiderare qualcosa che ti piaccia?
“Probabilmente sarebbe meno agitato se stessi di più con lui”. Ecco una frase che fa leva sul senso di colpa. Probabilmente è vero, probabilmente no: è comunque un pensiero molto negativo.
“Non potresti lavorare part time? Stai via troppo tempo”. Certo, la soluzione del part time sarebbe l’ideale per coniugare lavoro e famiglia, ma bisogna considerare che quasi mai le aziende lo concedono e che spesso i nidi preferiscono avere i bimbi per tutta la giornata perché per loro è meno dispendioso.
“Come fai?”. Effettivamente una donna se lo domanda spesso: come può fare tutto? E’ una sfida tenere ogni pezzo insieme e ogni tanto se ne sente la stanchezza.
“Non ti mancano i bambini quando sei al lavoro?”. Certo, ma chi le paga le bollette?
E voi unimamme lavoratrici quali di queste frasi vi siete sentite dire?