5 falsi miti non sono poi molti, ma per chi come me ci è passata, pesano come macigni. Innanzitutto perché di questo disturbo che in Italia colpisce il 10% delle donne che sono diventate madri si parla ancora troppo poco; secondariamente, esserne colpite può venire ancora concepito come una colpa per il fatto di non gioire di essere diventate madri.
Quando una madre capisce che qualcosa non va, spesso sono proprio le persone che la circondano a minimizzare il problema. Amici e parenti e a volte anche il proprio marito pensano che si tratti di un momento passeggero o al contrario la colpevolizzano per il fatto di non sentirsi felice. Persino tra i medici la depressione perinatale non viene recepita, con il risultato che molte mamme che magari si sono decise a chiedere aiuto, sentendosi dire che non hanno nulla, hanno ancora più difficoltà.
C’è purtroppo ancora molta confusione sul problema: antichi retaggi culturale fanno sì che la donna si senta gettata sotto una cattiva luce, dissuadendola dal chiedere un parere professionale. Come risultato soltanto il 15% delle donne ricevono il trattamento adeguato. Questo può avere delle conseguenze anche sui bambini, ma c’è una buona notizia: dalla depressione post partum si può guarire, basta affrontarla nel modo giusto.
Samantha Meltzer-Brody, medico e direttrice del programma psichiatrico perinatale all’UNC Center for Women’s Mood Disorders, di Chapell Hill, nella Carolina del Nord, descrive quali siano i 5 falsi miti sulla Dpp: in questo modo molte donne potranno chiedere aiuto e sentirsi meno sole.
Ecco 5 miti bugiardi che però fanno tanto male:
1- Le donne con la Dpp sono sempre tristi e piangono costantemente. Le mamme con la depressione possono avere disturbi differenti, che cambiano appunto da persona a persona: ad esempio faticano a dormire o dormono troppo, si sentono ansiose, a volte possono piangere. In realtà molte donne sono in grado perfettamente di svolgere il proprio ruolo di madre.
2- La Dpp si può manifestare a pochi mesi dal parto. Generalmente il disturbo si presenta dopo 3 mesi circa, ma non è detto che sia così. Una ricerca ha dimostrato che può insorgere anche a 4 anni dalla nascita, anche se in generale può capitare che si manifesti quando il bambino non è più un neonato di pochi mesi.
4- La Dpp va via da sola. Assolutamente falso! La depressione post partum è una malattia e come tale va affrontata: bisogna rivolgeresi ad uno specialista e se c’è necessità anche prendere dei farmaci.
4- Le donne con la Dpp faranno del male ai loro figli. Anche questo non è vero; tale credenza è dovuta al fatto che si usa la parola “depressione post partum ” per indicare i gravi fatti di cronaca in cui accade che una madre uccida o faccia del male ai propri bambini. Gli infanticidi sono estremamente rari e non sono provocati dalla psicosi post partum, una manifestazione poco diffusa che può colpire una mamma con stati allucinogeni. Semmai, una mamma con la Dpp potrebbe far del male solo a se stessa, se la malattia progredisse a tal punto da farle avere pensieri suicidi.
5- Hai la depressione post partum? E’ colpa tua. Non è così: nessuno sceglie di ammalarsi; gli ormoni hanno un ruolo importante nell’insorgere della malattia. Ci sono delle donne più sensibili alle fluttuazioni del progesterone, dopo la nascita. Oppure una storia personale di abusi o trauma potrebbe rendere più facile la predisposizione. Ricordiamo ancora una volta che la Dpp è una malattia seria, che necessita di cure e specialisti. Perciò non si deve aspettare che la situazione cambi da sola, ma chiedere aiuto.
E voi unimamme? Avete sofferto di depressione post partum e come ne siete uscite?
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