Care unimamme, come ben saprete in quanto appartenenti al genere femminile, il pregiudizio secondo cui una donna debba essere “giudicata” dal suo aspetto e a prescindere dalla sua personalità, ancora ai nostri giorni, è duro a morire.
Per questo su Universomamma accogliamo con piacere qualsiasi iniziativa che combatta questi stereotipi e il progetto What’s Underneath, creato dall’ex giornalista di moda Elisa Goodkind e da sua figlia Lily Mandelbaum è uno di essi.
Il filmato What’s Underneath (cosa c’è sotto) vede sfilare donne comuni, disabili e non, molte delle quali sono state affette da problemi legati al loro corpo, intente a spogliarsi e a raccontare il loro vissuto.
L’intendo della Goodkind è molto nobile, ovvero trasmettere alle persone che lo stile non è una questione di soldi o di mode e che non esiste un’unica idea di bellezza.
Tra le protagoniste del video ci sono anche la modella Melanie Gaydos, affetta da displasia ectodermica, che ha combattuto contro pregiudizi e discriminazioni per affermarsi nel mondo della moda e che dichiara: “per me la bellezza è sempre stata una questione di sentimento, un modo di essere”.
Insieme a lei si segnala anche la collega Rachel Fleit, rimasta calva all’età di un anno, ma che non teme di spogliarsi per la causa.
Tante, come accennato, hanno dovuto lottare con i disturbi dell’alimentazione come l’anoressia, di cui ha sofferto anche Molly Guy, che accusa le campagne pubblicitarie degli anni Novanta per aver trasmesso all’immaginario comune l’idea di una donna che fosse solo fisico, senza niente dentro.
A questo proposito forse qualcosa si sta muovendo visto il successo della modella “curvy” Candice Huffine che poserà per il noto calendario Pirelli 2015.
Si tratta di storie comuni e di donne coraggiose che non hanno più paura di essere diverse e non temono di andare a testa alta in un mondo che pare considerare solo la perfezione estetica.
Certo, esiste anche una componente dolorosa che emerge dai loro racconti e che viene esorcizzata con l’atto di liberarsi dei propri vestiti.
Tutte queste donne consapevoli di sé si sono svelate davanti all’obiettivo per professare la loro forza, la loro presenza nel mondo non come un gusciO vuoto senza pensieri, sogni, desideri autonomi, ma come individui pienamente convinti che non esista un’unica forma di bellezza.
E voi unimamme cosa ne pensate di questa iniziativa? Ne condividete le premesse?
Dite la vostra se vi va.
(Fonte: Huffington Post.it)
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