Care unimamme, come avrete intuito se avete un figlio appena nato non si finisce mai di apprendere cose nuove sull’allattamento al seno, argomento di cui vi abbiamo parlato più volte su Universomamma.
Cerchiamo di esaminare l’argomento alla luce di nuovi studi che hanno fornito utili spiegazioni al perché alcune donne non riescono ad allattare ed altre accusano forti dolori associati alla suzione da parte del bambino. Vediamo insieme cosa è stato scoperto.
Donna Geddes della University of Western Australia in Crawley sostiene che ci siano 2 linee di pensiero sul come fluisce il latte materno:
Per i suoi studi Donna Geddes si è avvalsa di metodi tecnologici combinando per la prima volta immagini a ultrasuoni di 20 neonati che succhiano con misurazioni della forza del vuoto creato dai bambini tra le 3 e le 24 settimana di età.
“Da quello che si evince dal filmato quando la lingua si abbassa e si crea un vuoto, è in quel momento che il latte esce dal seno, e non richiede alcuna compressione del capezzolo” riferisce la scienziata.
In passato vi abbiamo suggerito come cercare di risolvere alcuni problemi legati all’allattamento, ora questo nuovo studio indica che i neonati che lottano per nutrirsi al seno generano vuoti più deboli di quelli che invece si nutrono con successo. Questo spiegherebbe perché i piccini nati con palatoschisi e i prematuri non riescano a succhiare il latte con successo: i muscoli della loro bocca sono troppo deboli.
Con un test sulla capacità dei bimbi di succhiare molte mamme potrebbero risparmiarsi inutili ansie e sensi di colpa, pensando magari che la colpa sia loro. Piuttosto che smettere completamente di allattare queste donne potrebbero almeno inizialmente tirarsi il latte, fino a che il bambino non risulta abbastanza forte per farlo da solo.
Il team di ricerca ha indagato anche fra le donne che descrivevano l’allattamento come un’esperienza dolorosa scoprendo che i loro bambini avevano una suzione particolarmente vigorosa. Alcuni di questi piccoli storcevano o schiacciavano il capezzolo della mamma.
Un aiuto alle mamme potrà venire da tale ricerca perché si potranno studiare miglioramenti ai proteggi-capezzoli.
Sicuramente queste ricerche miglioreranno la comprensione di questo affascinante e complesso meccanismo che è l’allattamento al seno.
E voi unimamme eravate al corrente di queste scoperte? Pensate possono tornarvi utili col vostro bimbo?
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