Scandalo di bambini adottati e poi scambiati in America: il reportage di Reuters.
Di storie di coppie che vorrebbero avere con tutto il cuore dei figli ma non riescono se ne sentono migliaia. E chi invece ha la possibilità di avere bambino, non importa se adottato o se si tratti di un figlio naturale, non dovrebbe amarlo indipendentemente dai pregi e soprattutto dai difetti che ha?
A quanto pare per alcune coppie americane no, e per questo hanno deciso di dare via i loro figli adottivi come si fa con le cose che non piacciono.
L’ agghiacciante scoperta, come riportato dal reportage interattivo su Reuters, emerge dall’investigazione della giornalista Megan Twohey che spiega come lo scambio avveniva all’interno di gruppi di Facebook e Yahoo! in maniera totalmente illegale.
Provate a indovinare quanti bambini sono stati scambiati: circa 261 bambini negli ultimi 5 anni, di età tra i 6 e i 14 anni per la maggior parte non americani.
Coinvolte nella faccenda ci sono anche famiglie desiderose di adottare un figlio che ricorrono alla “private rehoming” perché si tratta di una soluzione più economica rispetto ad un’ adozione legale e quindi “devi cogliere l’occasione”.
E intanto i bambini rischiavano di passare da una famiglia che non li amava a una che abusava di loro, come purtroppo è avvenuto a Quita.
Quita, adolescente originaria della Liberia, di 16 anni è stata data dalla famiglia adottiva, che per 2 anni l’aveva cresciuta, ad una coppia già nota ai servizi sociali per i loro problemi psichiatrici e comportamenti violenti e alla quale era stata già tolta la custodia dei figli 2 anni prima.
La prima sera che Quita si trovava dai “nuovi genitori”, questi le chiesero di dormire con loro nel letto coniugale. Non solo, la madre adottiva, che l’aveva ceduta, provò a contattare la coppia nei giorni seguenti, ma non vi riuscì ed anche a scuola nessuno aveva visto Quita.
La ragazza alla fine è stata sottratta alla coppia per poi essere restituita ai genitori adottivi che l’avevano abbandonata.
Reuters ha analizzato 5,029 post in un periodo di 5 anni apparsi su un gruppo di Yahoo!. In media ogni settimana veniva “pubblicizzato” un bambino per il rehoming, l’età andava dai 6 ai 14 anni e i principali paesi da cui provenivano erano Russia, Cina, Etiopia e Ucraina. Il più giovane aveva 10 mesi!
Tutti i gruppi di Yahoo! identificati come coinvolti in questa pratica illegale e disumana sono stati cancellati, a differenza di Facebook che si è rifiutato di fare lo stesso sulla propria rete. Il motivo? “Internet è un riflesso della società e la gente lo usa per ogni tipo di comunicazione e per risolvere qualsiasi problema” è stata la risposta. Normale secondo voi?
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