Spesso, su Universomamma, ci siamo trovati a parlarvi di storie in cui i social network hanno aiutato persone a ritrovarsi dopo tanti anni, favorito la raccolta di fondi per aiutare bambini sfortunati o addirittura impedire un crimine.
Oggi, purtroppo, dobbiamo raccontarvi invece di una vicenda in cui Facebook, il social network creato da Mark Zuckerberg, non si è comportato bene nei confronti di un padre, Kevin Bond, che cercava solo di rendere nota la storia del figlio neonato Hudson, malato di cardiomiopatia, in modo da poterlo aiutare a curarsi.
“La tua inserzione non è stata approvata perché la miniatura dell’immagine o del video è spaventosa, violenta, o impressionante e causa una reazione negativa. Le immagini di disgrazie, incidenti autostradali, corpi morti o smembrati, fantasmi, zombie, demoni e vampiri non sono permesse” questa è stata la frase che si è visto recapitare il signor Bond quando ha cercato di aggiornare il profilo della pagina Facebook del figlio Hudson che aveva bisogno di un trapianto di cuore e dunque di un’operazione molto costosa.
Come molti, in questa nostra epoca di globalizzazione e comunicazione veloce, Kevin Bond si era affidato alla rete per far conoscere la situazione dei suo bimbo e le sue condizioni cliniche per ottenere i fondi necessari a farlo operare.
Il padre del bimbo malato, per incentivare la promozione della pagina, versava piccole somme di denaro per sponsorizzarne i post, ma quando ha tentato di caricare una delle ultime immagini che ritraeva il figlio neonato circondato dalle apparecchiature mediche che gli consentono di rimanere in vita, si è visto recapitare il secco rifiuto che vi abbiamo allegato sopra.
Il padre, naturalmente, è rimasto mortificato da questo divieto e ha chiesto spiegazioni senza però ottenere risposta. A rattristarli è stato il secco rifiuto del social network che però ospita sulle sue pagine scene e foto ben più disturbanti di un piccolo bambino malato.
Qualche giorno dopo però, visto che la notizia si era diffusa, il papà Kevin ha letto che un portavoce di Facebook aveva risposto all’Huffington Post americano con queste parole: “è stato un errore da parte nostra e la richiesta è ora stata ri-approvata. Ci scusiamo per ogni inconveniente causato alla famiglia“.
Le scuse ufficiali direttamente al padre sono però arrivate solo alcuni giorni dopo, assieme a un buono di 10 mila dollari di post sponsorizzati.
Hudson è al momento ricoverato presso il Pediatric Cardiac ICU del Duke Children’s Hospital in attesa di un trapianto, e la sua pagina facebook sta ricevendo ogni giorno maggiore attenzione da tutto il mondo.
Sicuramente con questa grave mancanza di sensibilità Facebook non ha fatto una bella figura, ma come si suol dire “non tutto il male vien per nuocere”: la storia di Hudson ha infatti avuto maggiore visibilità.
Speriamo che Hudson possa beneficiare al massimo da tutta questa storia, ossia che la famiglia riesca a raccogliere i fondi necessari e che possa ricevere al piu’ presto un cuore nuovo.
E voi unimamme, che ne pensate dell’utilità dei social network? Siete pro o contro?
( Fonte: Huffington Post /wfla.com)
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