Quando parliamo di acne solitamente pensiamo a qualche adolescente sfuggente o a una pubblicità per la pulizia del viso. Ma come ben sappiamo, a tutti può capitare di avere uno o piu’ brufoli.
Secondo l’American Academy of Dermatology (AAD) anche persone in un range tra i 20 e i 50 anni possono sviluppare condizioni comuni a quella tipica dei ragazzi che lottano quotidianamente con i loro brufoli. Sempre l’AAD indica che l’acne non è un problema che riguarda soltanto il volto, ma anche il petto e la schiena, e che questo accade all’85% della popolazione mondiale.
In questa situazione è normalmente sconsigliato spremere il brufolo o farlo scoppiare perché così si aumenterà il rischio di lasciare cicatrici durature sulla pelle.
Come curare l’acne: i tradizionali consigli
Solitamente alle persone che soffrono di acne, si consiglia di:
- evitare stress (le reazioni sono diverse a seconda del sesso)
- un’alimentazione sana (meno latticini, piu’ vitamina E e antiossidanti)
Tra gli altri rimedi, non meno efficaci, spiccano invece:
- soluzioni naturali per l’acne (come l’olio della pianta del thé)
- maggior assunzione d’acqua
- cucinare di più con la spezia curcuma
Ma non è il batterio Propionibacterium acnes, che si trova normalmente sulla cute umana a determinare l’acne, ma il sottoporlo a determinate situazioni particolarmente “stressanti“. Cerchiamo allora di individuare eventuali cause, così da prevenirla.
7 cause poco conosciute dell’acne
Federe del cuscino: le federe dei cuscini su cui dormiamo fungono da “spugne”, nel senso che assorbono tutto ciò che ci mettiamo sul viso o sui capelli, e peggio raccolgono il pelo dei nostri amici animali, e tutto ciò non aiuta. Quindi una volta cambiata la federa, dopo un po’ giratela, e lavatela spesso.
Cellulare: secondo il dermatologo Eric Schweige del Mount Sinai Medical Center in New York City premere continuamente le guance e il mento sugli schermi del telefonino finisce con l’aggravare la produzione di brufoli. Si chiama acne meccanica e consiste nel non lasciare traspirare i pori e creando attrito a causa di movimenti molto ripetitivi (finora capitava a violinisti sotto al mento, o chi indossava elmetti con cinghia). In tale situazione occorre pulire spesso lo schermo del cellulare, o ancor meglio, usare un auricolare.
Trucco: può sembrare strano, ma i cosmetici oleosi usati dal parner, come ad esempio il gel per i capelli, possono determinare quello che si chiama l’acne del consorte. Condividere la biancheria, come i cuscini e i teli da bagno può peggiorare il problema. La soluzione è passare a prodotti che non contengono oli, non comedogenici, ed evitare di scambiarsi la biancheria.
Uso e abuso di zuccheri: gli alimenti zuccherati non vengono digeriti facilmente dal corpo umano. Rimangono depositati nel vostro intestino per la mancanza di fibre. Il dottor Roshini Raj, gastroenterologo, dichiara che la difficile digestione degli zuccheri influisce sulla pelle. Evitate o limitate dunque i cibi lavorati, raffinati, di qualsiasi tipo e assumete invece probiotici, che aiutano a prevenire le infiammazioni a danno della flora batterica.
Ormoni: nell’acne delle donne c’è una forte componente ormonale. Di questo è convinta la dottoressa Rebecca Kazin del Johns Hopkins Dermatology and Cosmetic Center, che consiglia di usare farmaci specifici, sotto consigli o medico, che inibiscano alcuni ormoni impedendo così lo sviluppo dei brufoli.
Aria non buona: secondo l’esperto di bellezza Vincent-Borba l’aria delle case, se non sufficientemente filtrata, può peggiorare la situazione a causa della polvere e dello sporco. Buona cosa è areare bene gli ambienti dove si vive e pulire i filtraggi dell’aria se è presente l’aria condizionata.
Vestiti: non solo federe e asciugamani devono essere pulite regolarmente, anche gli abiti che indossiamo possono peggiorare la situazione dell’acne soprattutto quella della schiena. Stabilire un numero di volte massimo di riutilizzo dei capi potrebbe essere la soluzione in tale caso.
Insomma, unimamme, avreste mai pensato a tutte queste potenziali cause? E i vostri figli? Non credete che acquisire nuove abitudini possa davvero aiutare? Noi lo speriamo!