La stitichezza nei bambini non è una malattia, ma un sintomo. Si definisce stitico un bambino più grande di due anni che:
E’ vero che non esiste un numero preciso di evacuazioni settimanali, ma secondo la Società Nord Americana di Gastroenterologia, Epatologia e Nutrizione Pediatrica dovrebbe esserci un numero “medio” di episodi, che possono variare a seconda dell’età e dell’alimentazione del bambino:
La stitichezza nei bambini può essere di due tipi:
Innanzitutto non bisogna ricorrere a rimedi fai da te con soluzioni, come i microclimi che si acquistano al supermercato o in farmacia, che non fanno inquadrare da subito il disturbo. Meglio ovviamente rivolgersi al proprio medico per iniziare una cura adeguata. In generale, bisogna far seguire al bambino delle abitudini alimentari corrette, preferendo cibi integrali, legumi, frutta e verdura; facendogli fare una corretta attività fisica e limitando la presenza davanti alla tv.
E’ bene poi educare il bambino all’uso del vasino a partire dai 18 mesi (anche se ci sono bambini che imparano a controllare gli sfinteri attorno ai 3 anni) e infine ridurre lo stress nello stile di vita.
In generale, dopo una visita completa il pediatra può stabilire la diagnosi di stipsi. Nel caso di dubbi ci sono degli approfondimenti che si possono attuare, come:
Le cure consistono soprattutto in farmaci lubrificanti o lassativi che vanno ad ammorbidire le feci. E’ importante che il bambino impari a fare pupù la mattina dopo colazione, in modo che non trattenga lo stimolo durante le varie attività della giornata. In generale, non esistono regole precise: l’importante è non sforzare il bambino e non sgridarlo se dopo essere stato seduto sul vasino o sul water non riesce a scaricarsi.
E voi unimamme? Qual è la vostra esperienza?
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