Care Unimamme, già in alcune occasioni vi abbiamo parlato dell’importanza del microbioma, ossia l’insieme dei miliardi di batteri che popolano il nostro organismo, per la salute dei bambini, perchè combattono gli agenti patogeni e insegnano al sistema immunitario come difendersi. Inoltre vi abbiamo anche mostrato il trailer del documentario che è stato trasmesso in anteprima mondiale il passato 20 settembre, Microbirth, e che per la prima volta ha analizzato l’evento nascita dal punto di vista biologico.
Ora, in America, si è visto anche nel documentario in questione, è in atto una sperimentazione per cui si raccolgono i batteri del canale vaginale per applicarli ai bambini che invece sono nati con un taglio cesareo. Queste misure hanno lo scopo di restituire ai piccoli nati col cesareo i batteri originali a cui sarebbero stati esposti se fossero venuti alla luce con un parto naturale.
L‘alterazione della flora batterica dei piccoli infatti potrebbe spiegare perché quelli nati col cesareo hanno alte probabilità di sviluppare
A capo di questa sperimentazione troviamo la dottoressa Maria Gloria Dominguez-Bell della New York School di Medicina che ha già presentato alcuni risultati preliminari nel corso di una conferenza dell’America Society for Microbyology.
Il campione preso in considerazione per questa sperimentazione è stato il seguente:
I primi risultati, ottenuti dopo aver inserito una speciale garza nella vagina delle donne che dovevano sottoporsi a taglio cesareo (e tenuta in sede per almeno un’ora), averla poi tolta durante l’intervento e successivamente averla passata prima sulla bocca, poi sulla faccia e infine su tutto il corpo del neonato, hanno reso la popolazione di batteri di questi bimbi molto simile a quella dei bambini nati via parto naturale, anche se solo parzialmente.
Quando i ricercatori hanno scoperto la quantità di batteri a cui sono esposti i bimbi che nascono con parto vaginale (comparandoli con quelli presenti in vagina) hanno raddoppiato il numero dei batteri su quelli nati venuti alla luce con parto cesareo e garza, ma anche così i bimbi del cesareo hanno ricevuto meno batteri dei loro coetanei del parto naturale, anche se ne presentavano comunque di piu’ di quelli nati con parto cesareo senza garza. La spiegazione risiede nel fatto che i piccoli nati con parto naturale sfregano contro la mucosa del canale del parto anche per ore e i batteri cominciano a moltiplicarsi su di loro in modo esponenziale ancor prima che nascano.
Inoltre nel parto cesareo ci sono da considerare gli antibiotici che prevengono certamente molte malattie, uccidendo batteri pericolosi come ad esempio lo Streptococco di tipo B, ma che sicuramente annientano anche moltissime comunità di batteri.
Il lavoro con la tecnica della garza delle Dottoressa Bello mira a:
Il travaglio di una donna è un fenomeno complesso e ancora, in parte, misterioso di cui il microbioma è solo una parte.
La dottoressa Bello e i suoi mirano sì a restituire i batteri, ma questa restituzione attraverso la tecnica della garza non potrà mai essere completa, inoltre concorrono anche altri elementi: ad esempio il corpo della madre che si prepara per allattare, in seguito al parto cesareo, viene improvvisamente privato del bambino.
Al momento, secondo la dottoressa, la comunità medica e le mamme pensano che i parti cesarei vadano bene, che non comportino grandi rischi, ma solo perché non ci sono stati studi approfonditi.
Cosa avviene di così “salutare” durante il travaglio, per il bambino e per la mamma? Questo si domanda la dottoressa, sostenendo inoltre che un parto cesareo è un’interruzione improvvisa del processo, prima che sia veramente finito, quindi il corpo della madre non realizza ancora pienamente che il bambino è fuori.
Solo per vere necessità dovrebbe essere fatto un cesareo, e interrotto così un processo che in teoria dovrebbe terminare naturalmente. Il cesareo comporta dei rischi, molti dei quali non sono ancora stati ben individuati, e occorre farlo.
La premessa iniziale si basa sul fatto che i bambini dovrebbero attraversare il canale del parto quando nascono, ma se questo non succede ci dovrebbe essere un intervento per ripristinare queste condizioni. Inoltre in caso di intervento, dovrebbero essere fatte analisi per verificare la presenza dello Streptococco di tipo B, che la madre sia HIV negativa e che la vagina presenti comunque una flora batterica adatta.
La tecnica della garza però, fino a questo momento non è diventata ancora una procedura medica standard. Alcune persone, richiedendola singolarmente riescono ad ottenerla ed altre protestano perché nel loro ospedale non è disponibile.
Si tratta comunque di una questione delicata e tutto quello che si può dire al momento è che i ricercatori la stanno ancora studiando.
Al momento la dottoressa Bello sta estendendo la ricerca in Bolivia, Ecuador, Stoccola e Puerto Rico per mostrare che la tecnica della garza funziona. L’idea sarebbe monitorare la salute dei bambini e vedere se svilupperanno malattie come asma, ecc… ma questo richiede molti soldi.
Unimamme, come abbiamo visto da precedenti ricerche il microbioma è molto importante e sicuramente ulteriori studi di approfondimento non potranno che migliorare la salute dei nostri piccoli.
Voi cosa ne pensate?
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