Abbiamo piu’ volte parlato di autostima nei bambini e di quanto questa possa influire sul loro sviluppo emotivo e psicologico.
Tale importanza è ribadita da uno psicologo infantile, Kenneth Barish, docente presso il Weill Medical College della Cornell University, che ci avverte riguardo l’uso degli elogi e delle approvazioni per i nostri figli. Secondo Barish, infatti, lodare i nostri piccoli per i loro successi non può fare altro che bene poiché le stesse lodi spronano e fanno crescere la loro autostima. D’altra parte a chi non farebbe piacere sentirsi apprezzato e incoraggiato? Per i bambini diventa importante perché in questo modo percepiscono quanto noi genitori siamo orgogliosi di loro.
Il professor Kenneth Barish fa alcune raccomandazioni precise, però, circa il comportamento da adottare per non sbagliare terminologie e metodi. Vediamo care mamme e cari papà di che si tratta grazie all’Huffington Post.
1. Giocare (e lavorare) spesso con loro.
Non c’è miglior lezione se non quella fatta sul campo, ovvero se vogliamo insegnare ai nostri figli per esempio quanto sia importante collaborare in casa la cosa più logica è renderli partecipi alle faccende domestiche. Questo atteggiamento li farà sentire, sicuramente, più utili e collaborativi. Stessa cosa dicasi per inculcare loro il concetto “rimettere a posto i giocattoli”, se le prime volte lo facciamo con loro faremo capire che si tratta di una regola da seguire.
2. Manifestare apprezzamenti verso il loro operato.
Esprimere la nostra felicità per i successi raggiunti dai nostri piccoli li fa sentire importanti e capaci di affrontare ogni sfida.
3. Non condividere i momenti di rabbia e di incomprensione.
Quando ci si sente frustrati, nervosi o comunque non ben disposti meglio ricavarsi un momento per “sbollire” non condividendo i pensieri negativi con i nostri figli.
4. Impegnarsi nel problem-solving.
Se un problema si ripresenta a intervalli regolari è il caso di trovare una soluzione unica. Per esempio se ogni mattina nostro figlio inventa un mal di pancia per non andare a scuola si potrebbe parlare con il piccolo chiedendogli, ad esempio, “Sembra che abbiamo un problema ogni mattina, quando è il momento di prepararsi per la scuola. Cosa pensi che possiamo fare?” e trovare insieme la soluzione. In questo modo nostro figlio si sentirà parte attiva nella decisione.
5. Insegnare a gestire e a manifestare le emozioni.
I bambini riescono a comportarsi bene se imparano a gestire, regolare, le proprie ansie, le frustrazioni e le delusioni comprendendo che le stesse non sono poi il finimondo ma eventi facilmente superabili.
6. Insegnare ai piccoli ad aver pazienza.
La scrittrice americana Pamela Druckerman, che si occupa di genitorialità, mette in evidenza come i genitori francesi non soddisfino immediatamente la fame dei neonati, nonostante i pianti, insegnando loro ad attendere il momento giusto.
7. Incoraggiare e mai criticare.
Qualsiasi critica fa male, se la critica poi viene dalle persone che non vogliamo deludere può provocare risentimento e sfida, inoltre mina il senso di responsabilità del bambino stesso.
8. Dire “No” con calma e mai con arroganza.
Secondo il professor Barish ognuno di noi dovrebbe avere un mantra da ripetere a se stesso del tipo “Quando mi calmerò potrò parlare di questa cosa”.
9. Mai iniziare le frasi con accezione negativa.
Spesso noi genitori, rivolgendoci ai nostri figli, iniziamo a parlare con loro per ottenere qualcosa con “Se non…”, sbagliamo poiché partiamo con il piede sbagliato. Decisamente meglio utilizzare una terminologia diversa tipo “Quando…”, “Non appena…”.
10. Cercare il giusto compromesso.
Cercare il giusto compromesso tra le nostre esigenze e quelle dei nostri piccoli può insegnare loro a trovare la giusta dimensione per relazionarli con gli altri.
11. Responsabilizzare i bambini.
I bambini a cui vengono affidate responsabilità (per esempio fare alcune faccende o accudire e insegnare ai più piccoli) diventano adulti più premurosi e attenti alle esigenze degli altri.
12. Insegnare il rispetto per gli altri.
Il rispetto per i bisogni e i sentimenti degli altri è alla base della convivenza civile.
13. Fare comprendere ai bimbi di aver infranto le regole.
Concedere del tempo ai bimbi, magari con un piccolo time out, nel quale lo stesso deve comprendere di aver infranto le regole.
14. Dire loro che siete orgogliosi.
Sottolineare soprattutto le cose buone che fanno per gli altri.
15. Prendete il tempo di ascoltare.
Bisogna sempre ascoltare la loro versione della storia. Dire loro che cosa è giusto e cosa stanno facendo di sbagliato. I bambini, in questo modo, si sentono più ascoltati e compresi. Risulterà sicuramente più semplice, in questo modo, riuscire a dire no.
E voi unimamme cosa ne dite di questi suggerimenti che ci ha dato il professor Kenneth Barish. Avete qualche cosa sulla quale non vi trovate d’accordo oppure qualcosa da aggiungere?
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