Sareste disposti a cedere vostro figlio per una connessione internet gratis? Impensabile, vero! Qualcuno però lo ha fatto…
Diversi londinesi si sono trovati in una situazione a dire poco imbarazzante. In un caffé del centro di Londra, hanno accettato di loro “spontanea volontà”, di cedere il loro figlio maggiore in cambio di un accesso gratuito alla rete Wi-Fi disponibile nel locale. Hanno acconsentito allo scambio, ponendo la loro firma come accettazione ai “Termini di utilizzo” del servizio.
Queste condizioni di utilizzo “nascondevano” però una strana clausola. Una clausola di nome “Erode” nella quale era spiegato che il servizio sarebbe stato loro erogato alla sola condizione d’accettazione dei “Termini di utilizzo” che specificava che il destinatario del servizio accettava in cambio di cedere per l’eternità il figlio maggiore.
Un’impresa di sicurezza informatica, la F-Secure (società che ha sponsorizzato questo studio) ha specificato che poiché si trattava di un esperimento, i bambini sarebbero stati ovviamente riconsegnati ai loro genitori. Un esperimento organizzato dal Cyber Security Research Institute per richiamare l’attenzione di tutti, sul problema della sicurezza informatica durante gli spostamenti.
A tale scopo, la società tedesca di “hacking etico” SySS, ha costruito un piccolo congegno Wi-Fi, facilmente trasportabile in una qualsiasi borsa. Dal via all’esperimento, in soli 30 minuti si sono connessi all’Hotspot 250 apparecchi. A questo punto, è stato possibile per chi lo deteneva, raccogliere i “frutti” (per cosi dire). I dati ceduti ad insaputa dei “connessi” sono stati:
Nella migliore delle ipotesi vengono rilasciati i vostri dati personali, nella peggiore, le vostre password. Inoltre, tutte le persone che utilizzano la vostra stessa rete, possono aver accesso a queste vostre informazioni personali! Questo è quanto ci spiega Sean Sullivan consulente della F-Secure per metterci in guardia sui problemi di sicurezza informatica delle reti Wi-Fi pubbliche.
Esistono infatti configurazioni e software appositi per ovviare a questo problema, come ad esempio una VPN (virtual private networking) che cripta i dati inviati e ricevuti.
Questo studio ci svela la presenza di gravi problemi di sicurezza e quanto in realtà sia facile per chi, un po’ se ne intende, appropriarsi dei vostri dati personali. Gli studiosi che hanno partecipato allo studio sostengono che nel fornire reti wifi aperte e gratuite è stato marginalizzato il problema della sicurezza dei vostri dati a vantaggio di altri parametri certamente più vantaggiosi per chi ci guadagna.
Occorre quindi che ci sia una maggiore educazione circa l’uso di reti Wi-Fi pubbliche, soprattutto dall’origine sconosciuta.
Care Unimamme, qualcuno di voi sarebbe caduto nella loro rete? Cosa ne pensate di questo curioso e insolito esperimento, spiegato nel video che segue?
(Fonte: The Guardian)
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