Unimamme oggi vi diamo un’incredibile notizia riguardante una donna che ha dato alla luce un bambino sano dopo un trapianto di utero.
L’evento, di portata eccezionale, si è verificato in Svezia dove il medico Mats Brannstrom ha riferito che la donna, di 36 anni, ha ricevuto l’utero da un’amica di famiglia di 61 anni, entrata in menopausa.
Il piccolo è nato prematuro, ma perfettamente sano e mamma e figlio adesso sono a casa.
Grande, naturalmente è l’entusiasmo del medico che ha seguito tutta la gravidanza: Mats Bransstrom, che dichiara “il bambino è semplicemente favoloso, ma ancora più bello è stato vedere la gioia sui volti dei suoi genitori”.
La mamma di questo bebè è una donna nata senza utero, una sindrome che si riscontra in 1 caso su 4500. Le sue ovaie però erano perfettamente funzionanti, ed è così che gli aspiranti genitori hanno fatto ricorso alla fecondazione in vitro per produrre 11 embrioni che sono stati poi congelati in attesa di essere impiantati.
Il team dell’Università di Goteborg ha quindi provveduto al trapianto dell’utero fornendo, per un anno, farmaci per sopprimerne il rigetto. Infine sono stati impiantati gli embrioni crioconservati.
Si tratta, naturalmente, di una procedura che comunque rimarrà piuttosto rara, perché usata solo in extremis. Come riferito dal dottor Glenn Schattman “richiede una lunga operazione e non priva di rischi e complicazioni“.
Prima di questo successo ci sono stati altri 2 tentativi di trapiantare un utero, in Arabia Saudita e in Turchia, ma senza esiti positivi. Attualmente anche in Gran Bretagna, Francia, Turchia si sta pensando di effettuare il trapianto ma dal grembo di donne morte e non in vita.
Alcuni infatti hanno considerato la questione anche dal punto di vista etico giudicando in modo negativo la pratica di effettuare il trapianto da una persona in vita.
Ma come ricorda il dottor Nanette Santoro, capo delle Ostetriche dell’Università di Denver, in Colorado: “molte coppie farebbero qualsiasi cosa per avere dei bambini. Noi dobbiamo solo aspettare un po’ per sapere quanto questa operazione sia sicura“.
Dal punto di vista dei genitori del piccolo nato in Svezia, la lunga attesa e i rischi sono valsi la pena.
“Si è trattato di un viaggio molto tosto nel corso di questi anni, ma ora abbiamo il bimbo più incedibile che ci sia” ha riferito il padre del piccolo. Entrambi i genitori infatti hanno sempre creduto che la procedura avrebbe avuto successo, nonostante la sua natura sperimentale.
La mamma del bebè, ha affrontato 3 episodi di rigetto, uno dei quali a gravidanza già avanzata, ma tutti sono stati contenuti e trattati mediante farmaci.
Sul finire della gestazione la donna ha sviluppato la preeclampsia, questo ha comportato la nascita del piccolo con taglio cesareo a 32 settimane.
“Non è diverso dagli altri bambini ma avrà una bella storia da raccontare” ha riassunto così la sua storia il padre.
Al momento la coppia sta festeggiando la nascita del bimbo, ma presto dovrà decidere se affrontare una nuova gravidanza o procedere con la rimozione dell’utero, perché i farmaci anti rigetto potrebbero essere dannosi a lungo termine.
Unimamme, in passato vi abbiamo già raccontato di nascite miracolose come quella del bimbo nato con solo l’1% di possibilità a favore, ma questa apre nuovi scenari sulle frontiere della medicina sull’infertilità.
E voi cosa ne pensate?
(Fonte: Telegraph)
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