Tante volte vi abbiamo parlato del parto in casa, e di ciò che bisogna sapere. La storia che vi raccontiamo ci parla dell’esperienza di mamma Laura, che per dare alla luce la sua seconda bambina ha scelto di affidarsi ai “social”. Così a Lipari, qualche giorno fa, il 3 ottobre alle 14.30, nasce Giada. La piccola nata in casa grazie a Facebook.
Da qualche anno a Lipari, l’isola delle Eolie di fronte la costa messinese, non è più possibile nascere in ospedale. Il punto nascita dell’isola è stato chiuso e secondo una normativa e le partorienti possono essere accettate in ospedale solo in casi gravi ed urgenti, o trasportate in elicottero a Milazzo o Messina. Un provvedimento che lascia bene intuire i risvolti per le madri. Disagi rilevanti di ordine fisico ma non solo, e che in questi momenti di forte crisi gravano non poco anche sull’economia delle coppie che vogliono dare alla luce una nuova vita.
Le mamme dell’isola, per manifestare il loro desiderio di partorire nella loro “terra” hanno creato un comitato ed un gruppo su Facebook: “Voglio nascere a Lipari” che, fondato da Saverio Merlino, segretario Pd Lipari-Eolie, sin dal 2011 conduce molte iniziative al fine di ottenere la riapertura del punto nascita di riferimento per l’arcipelago. La storia di Laura Zaita, la mamma di Giada si intreccia a quella di questo numeroso gruppo che conta ormai oltre 1500 iscritti.
Qualche anno fa, Laura, per far nascere la sua primogenita Anna, si era dovuta trasferire da Lipari ben due settimana prima del parto; è questa ormai la norma per molte donne di Lipari e per le loro famiglie, costrette a sostenere spese di vitto e alloggio fuori casa per essere assistite. L’arrivo della secondogenita Giada però, segna una consapevolezza ben diversa. Con già una bambina piccola, Laura sarebbe dovuta stare lontana da casa e da lei per un numero imprecisato di giorni con la difficoltà di non sapere neanche a chi poterla affidare.
Così Mamma Laura si affida ai post del gruppo facebook “Voglio nascere a Lipari”, cercando di smaltire l’ansia e sperando di ottenere delle risposte e alternative concrete da chi come lei vive o ha vissuto questo grave disagio. Tra i vari messaggi nota il post di una ostetrica di Catania, Antonina Giunta che si è proposta di dare assistenza alle donne eoliane per il parto in casa. Nonostante i parenti contro, Laura si affida ad Antonina, che la rassicura dai dubbi e dalle angosce del trovarsi da sola, o costretta ad un lungo viaggio, per affrontare questo momento importante della sua vita.
Antonina, si offre di raggiungere Laura e assisterla gratuitamente, queste le sue parole, da professionista di esperienza che di parti in casa ne ha vissuti a centinaia:
«Il parto è un evento naturale, ma viene fatto vivere alle mamme come una malattia. Le donne di Lipari sono state abbandonate e vivono la gravidanza malissimo; alcune di loro, pur di evitare l’elicottero, provano a presentarsi in ospedale all’ultimo momento, e a quel punto i medici non possono negare il soccorso, ma così facendo i rischi aumentano. Molto meglio il parto in casa, senza stress e in un ambiente tranquillo e familiare».
E mamma Laura, a poche ore dall’arrivo di Giada, conferma di aver realizzato un sogno:
«Il parto in casa non fa più parte della nostra cultura, ma una volta era la normalità: mia nonna ha partorito dieci figli nella sua camera da letto. Ho scritto dei messaggi su Facebook alla signora Giunta, le ho esposto i miei dubbi e lei mi ha rassicurato. Del resto qui non avevo alternative: i nostri medici, che pure sono bravissimi, hanno le mani legate, devono attenersi alle direttive. Ho realizzato il mio sogno. Ho partorito a Lipari a casa della mia nonna, e stiamo bene. Farei di nuovo la stessa scelta? Sicuramente».
Vi lasciamo al video intervista dei protagonisti di questa bella storia. Voi Unimamme cosa avreste fatto al posto di mamma Laura?
(fonte: siciliainrosa.it)
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