Unimamme i vostri figli hanno mai avuto un oggetto come la coperta di Linus? Qualcosa che portavano sempre con loro?
Prendendo ispirazione proprio dagli “oggetti di conforto” dei bambini, una fotografa: Anna Ream, ha creato un progetto composto da 70 immagini riuscendo a catturare il perfetto legame tra i bambini e le loro copertine.
“Mi piace molto vedere come le persone reagiscono davanti alle mie immagini” ha dichiarato la Ream a Today.com.
Secondo questa artista possono essere considerati oggetti di conforto tutti gli animali di peluche che assumono un’importanza emotiva per i bambini.
La Ream ha un’esperienza diretta in questo campo in quanto madre di 3 bambini che non si separano mai da peluche e copertine ogni volta che devono andare a letto o fare un viaggio.
“Sono sempre stata interessata al mondo dell’infanzia, prima di dedicarmi a questo progetto avevo pensato a degli oggetti che potessero rappresentare l’infanzia” ha ammesso la fotografa.
L’idea per questo servizio fotografico però le è venuta dovendo pensare alla sua tesi di fine corso.
“In qualche modo questa idea si è trasformata in qualcosa collegato agli oggetti dei bambini. Sono più interessata a mostrare la relazione tra i piccoli e i loro oggetti che il significato di questi ultimi nelle loro vite. Volevo che le immagini mostrassero cosa sia l’infanzia” aggiunge la Ream.
I figli di Anna Ream sono stati tra i primi soggetti. Eowyn, la figlia di 6 anni però, aveva mostrato una certa riluttanza, perché sosteneva di essere troppo cresciuta. Un giorno però Eowyn è tornata a casa da scuola turbata per qualcosa e ha chiesto subito di Ginger, il suo cane di pezza. Così la mamma ne ha approfittato per scattare una foto.
Anna Ream ha dovuto fare i conti anche con la difficoltà di dirigere dei bambini “raramente va come avevi progettato, ma cercare di catturare i bambini per come sono rende il processo molto più ricco e gratificante dal punto di vista delle immagini e dell’interazione con loro”.
In ultimo, la fotografa ha notato come, all’improvviso, i bambini possano abbandonare i loro oggetti. “Un genitore avverte un senso di tristezza e perdita a vedere i figli attraversare questi stadi” conclude la Ream, ben consapevole di assistere alla crescita e maturazione dei piccoli.
Le immagini di Anna Ream, come quelle di Izabela Urbaniak riescono a cogliere un momento magico dell’infanzia e a proporcelo in un modo molto accattivante.
E voi Unimamme cosa ne pensate di questa bellissima idea? Anche i vostri figli avevano degli oggetti simili da piccoli?
Raccontateci la vostra esperienza se vi va.
(Fonte: Today.com)
No, la genitorialità non deve essere per forza privazione del sonno: ecco cosa potete fare…
Quale posizione ha il vostro bambino in grembo? Non serve un'ecografia: puoi scoprirlo seguendo i…
Il cibo uccide: in Italia e in Europa ogni anno sono troppi i minori di…
Dire di no è difficile in assoluto e lo è ancor di più al cospetto…
Come spiegare ai più piccoli la nostrana "festa dei morti", ultimamente quasi soppiantata da Halloween.…
Un nome, come un diamante, è per sempre (a meno di andare all'anagrafe a farselo…