Che ci siano importanti differenze tra le Regioni circa la gestione sanitaria in Italia è noto. In quale regione è meglio vivere? Ci siamo fatti di recente questa domanda proponendovi i dati dell’Osservatorio nazionale sulla salute nelle regioni italiane.
Entrando nello specifico della tutela della salute dei bambini italiani la situazione non cambia. L’Italia è un paese poco omogeneo e al suo interno ci sono differenze molto rilevanti. Tanto è stato rivelato da un dossier “La salute dei bambini e la sanità delle regioni: differenze inaccettabili”, predisposto dal Comitato per la Bioetica della Società Italiana di Pediatria (SIP).
Il Presidente della SIP Giovanni Corsello afferma: “Questa situazione è inaccettabile, sia guardando alla disomogeneità nella qualità del servizio offerto sia guardando alla confusione normativa che si è creata. I bambini pagano un prezzo particolarmente alto a questa disomogeneità e a questa confusione. I bambini italiani, oggi, non sono tutti uguali: programmi di vaccinazione, screening neonatali, rete punti nascita, assistenza oncologica e cure palliative rappresentano altrettante priorità di una politica sanitaria che non è stata capace di garantire i fondamentali principi di uguaglianza, universalità e equità. E purtroppo nemmeno i Livelli Essenziali di Assistenza”.
Questi alcuni degli impressionanti dati a testimonianza di tale forte dichiarazione:
Il rischio di diseguaglianze nel trattamento è ormai diventato un dato di fatto, e purtroppo il diritto alla salute di un bambino italiano pare dipendere dalla variabile “luogo di nascita”. Così, mentre i piccoli nati in Toscana hanno probabilità di conoscere per tempo attraverso lo screening neonatale eventuali patologie rare ed affrontarle per tempo, al Sud non è affatto così.
Con questi dati, la SIP, si inserisce nel dibattito aperto sulla riforma del titolo V della costituzione chiedendo:
Un tema importante, dati impossibili da accettare, perché un bambino nato a Firenze ha indiscutibilmente lo stesso diritto alla salute di un piccolo nato a Reggio Calabria.
Voi unimamme sostenete questo appello?
(Fonte: sip.it)
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