Ultimamente si sente molto parlare di bullismo, fuori e dentro le scuole, in un gioco spesso perverso in cui le vittime a volte si trasformano in carnefici e viceversa.
Mentre ci preoccupiamo di tutelare i nostri figli in qualsiasi modo, addirittura pensando a un servizio sms nelle scuole, anche i genitori in primis, coloro che in teoria dovrebbero dare il buon esempio, dovrebbero farsi un esame di coscienza e chiedersi, quante volte, nel corso della giornata o della settimana si comportano da bulli.
Un atteggiamento ricorrente, per esempio, è quello di criticare, magari anche con toni molto accesi, la celebrità di turno, per non parlare poi dei reality tv dove spesso le casalinghe danno il peggio di sé comportandosi da bulle e addirittura ricevendo una sorta di ricompensa per il loro atteggiamento negativo (più esposizione, più sostegno, ecc…)
Quando gli adulti postano commenti sgarbati o immagini di questo tipo sui social network si macchiano dello stesso reato trasmettendo un bruttissimo messaggio ai bambini. Dobbiamo quindi fare molta attenzione a quello che postiamo online, perché se non applichiamo quello che andiamo predicando i nostri ragazzi ci vedranno come ipocriti.
Purtroppo il bullismo non è un problema che si risolve facilmente e ci vuole qualcosa di più che delle campagne di sensibilizzazione via social network.
Bisogna rappresentare dei modelli onesti e virtuosi e non dei semplici astanti, bisogna parlare di ingiustizia, bisogna insegnare ai nostri figli a non essere dei semplici spettatori, ma delle persone capaci di pensare con la propria testa.
E i genitori devono mostrare di avere abbastanza autostima da non ferire gli altri per stare bene.
Dobbiamo capire che genitori e figli sono anch’essi parte del problema o parte della soluzione.
Unimamme e voi cosa ne pensate di questa riflessione maturata su Good men project?
Siete d’accordo? Voi fate attenzione a come vi esprimete sui social network o in generale quando parlate di altre persone di fronte ai vostri figli?
Dite la vostra se vi va.
(Fonte: Good Men Project)