Care unimamme, oggi festeggiamo Andrea.
Questo nome di origine greca deriva dal termine anēr, caso genitivo di andrós, che significa “uomo” con un sfumatura di significato che rimarca la mascolinità.
Un’altra possibile derivazione potrebbe essere anche andrèia, che indica “valore”, “coraggio”. L’etimologia del nome Andrea ci riporta quindi alla stessa radice che compone altri nomi molto diffusi, quali Alessandro e Leandro.
In Italia il suo uso al femminile è praticamente nullo, mentre in altre lingue il nome Andrea è invece esclusivamente femmina. Una curiosità: tanti cognomi italiani sono derivati da questo nome, si prenda d’esempio: Andreatta, Andreani, Andreasi, Andreatti, Andreazza, Andreoli, Andreotti, Dandrea, e molti altri ancora. Andrea inoltre entra a pieno titolo nella classifica dei nomi più diffusi in Italia, molto scelto soprattutto dagli stranieri.
Chi porta questo nome è davvero carismatico. Andrea è una persona curiosa, che spazia nei suoi interessi, profondamente eclettico. E’ particolarmente bravo ad apprendere e fare ma questo non limita la sua grande creatività e fantasia. E’ un sognatore, si pone grandi obiettivi e con tenacia ed insaziabile caparbietà adopera tutta la sua volotà e forza d’animo per raggiungerli.
Varianti del nome:
Simboli associati al nome
Il questo giorno, 20 ottobre, ricordiamo Sant’Andrea in Crisi, un monaco nato e vissuto a Creta nel VIII secolo.
Andrea è un asceta, in lui cioè prevale la svalutazione della corporeità, realizzata tramite sacrifici, rinunce e mortificazioni della carne, al fine di raggiungere una superiore spiritualità. Sin da giovane crede e persegue una ricerca talmente dura della spiritualità che veniva chiamato “colui che vive in un tugurio“.
Secondo quanto riportato della sua vita da santiebeati, al tempo di Costantino, l’imperatore iconoclasta, seguace di quella dottrina che affermava la venerazione delle icone, Andrea si reca a Costantinopoli. Entrato nel palazzo di Costantino si rivolse all’imperatore dicendo:
“Tu dici, o imperatore, che noi adoriamo idoli; ma noi adoriamo e veneriamo queste icone perché fatte a immagine e somiglianza di Dio, che per noi si è fatto uomo“
Costantino, azzittito dalle parole di Andrea sulla dottrina, per affermare il suo potere con la forza, lo fa rinchiudere in carcere. Andrea viene flagellato e ricondotto dall’imperatore. All’ordine imposto di piegarsi di fronte a lui Andrea persegue non inchinandosi e così viene torturato e condotto quasi con una via crucis in una piazza, il Forum Bovis e qui viene linciato. Un pescatore gli tronca il piede destro e dopo tutte queste barbarie muore. Il suo corpo Andrea viene gettato in una fossa comune nel cimitero chiamato “Pelagio”, dove venivano seppelliti i pagani e gli assassini. Questo avviene il 20 ottobre 767 . Quella stessa notte alcuni fedeli trafugano la salma del Santo riconoscendola miracolosamente e le danno decorosa sepoltura in un luogo detto “Krisis”, da qui l’appellativo “in Crisi”.
Care Unimamme, vi piace questo bellissimo nome tra i più scelti tradizionalmente in Italia? Conoscevate la Storia di Sant’Andrea in Crisi?
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