H&M è un brand globale che ha fatto dello stile a prezzi accessibili il suo marchio di qualità. Numerosi teenager – e non solo – nel mondo indossano questi vestiti; spesso se si legge l’etichetta ci si accorgerà che i capi vengono realizzati in Cambogia o in Vietnam, dove i colossi della moda possono avere manodopera a costo zero e mantenere così bassi i costi di produzione.
Vi siete mai chiesti come lavorano queste persone che cuciono ogni giorno centinaia di vestiti? L’ha fatto per voi Sweat Shop, un docu-reality realizzato dal quotidiano norvegese Aftenposten che ha voluto raccontare la produzione degli abiti low cost. Per far ciò ha ingaggiato 3 blogger norvegesi che a gennaio sono andate in Cambogia per testimoniare che cosa accade veramente.
Le tre blogger hanno provato a vivere la giornata dei lavoratori cambogiani, tra turni massacranti e alloggi fatiscenti. Il più grande quotidiano norvegese voleva infatti far conoscere ai giovani che cosa indossano e quali sacrifici affrontano le persone che sono state semplicemente così sfortunate da nascere in una parte del mondo povera. Molti lavorano infatti per 18 ore al giorno, con un salario da fame e in condizioni inumane.
Dopo l’accusa di usare sostanze tossiche negli abiti per bambini, H&M è di nuovo nell’occhio del ciclone; nonostante infatti il tentativo di raccontare ciò che effettivamente avviene all’interno delle fabbriche cambogiane, per diverso tempo è stato impedito ai tre blogger e al giornale di dire come stanno le cose. La giovanissima blogger Anniken Jørgensen, 17 anni, ha invece deciso di rompere il velo di omertà e di spiegare per filo e per segno a quali terribili condizioni sono sottoposti i lavoratori cambogiani. Il messaggio di Anniken ha così cominciato a circolare sul web, sia grazie al suo blog sia alla denuncia pubblica che ha preso sempre più piede. La verità ha messo probabilmente un po’ paura a H&M che ha convocato nei suoi uffici di Stoccolma la giovane reporter, annunciando di voler migliorare le condizioni dei workers cambogiani.
Anniken ha dichiarato che il viaggio in Cambogia le ha cambiato la vita: spesso i lavoratori iniziano a lavorare in fabbrica poco più che bambini. Pensiamoci la prossima volta che indossiamo una maglietta.
E voi unimamme, conoscevate H&M?
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