Care unimamme, è risaputo che le separazioni e i divorzi sono ormai all’ordine del giorno: secondo gli ultimi dati Istat le separazioni nel 2012 sono state 88.288 e i divorzi 51.319. Se poi guardiamo alla durata media del matrimonio, essa risulta essere di 16 anni per le separazioni e 19 per i divorzi. Inoltre, sempre dalle statistiche, risulta che i matrimoni piu’ recenti durano ancora di meno: dal 1985 al 2005 le unioni interrotte dopo 7 anni sono raddoppiate. Ma cosa si può fare per evitare la rottura? Come si può essere felici e rimanere complici nonostante il trascorrere del tempo? Da cosa dipende la buona riuscita del matrimonio?
Proprio come qualche tempo fa sosteneva anche Papa Francesco indicando alcune “parole magiche” da utilizzare con il proprio partner, ancora una volta si sottolinea l’importanza del dialogo.
Diversi studiosi, dal 1970 in poi, hanno osservato da vicino l’andamento di diversi matrimoni tirando, poi, le dovute somme. Uno di questi studiosi, lo psicologo è John Gottman, che con la moglie Julie, psicologa a sua volta, attraverso l’Istituto Gottman, aiutano le coppie a costruire e a mantenere relazioni sane amorevoli, sulla base di studi scientifici.
Il dottor Gottman nel 1986, insieme al suo collega Robert Levenson, ha fondato “The Lab Love”, (il laboratorio dell’amore) presso l’Università di Washington. I due specialisti, affiancati da numerosi ricercatori, hanno intervistato e analizzato per anni diverse coppie utilizzando anche degli elettrodi che, misuravano
nel rispondere a determinate domande che vertevano su:
Le stesse coppie, poi, sono state riscaoltate dopo 6 anni per vedere se erano ancora insieme o se, viceversa, si erano separate.
In base a tale ricerca le coppie sono state divise in 2 categorie:
nella prima entravano le coppie ancora unite, nella seconda gli “scoppiati” o, comunque, gli infelici.
I “disastri” erano coloro che, durante le domande, anche se apparentemente calmi, producevano maggior sudore, avevano una maggiore frequenza cardiaca e un flusso di sangue alterato. Tutto ciò perché non abituati ad ascoltare le richieste e le esigenze dei propri partner. Una sorta di idiosincrasia con il marito o con la moglie.
I “maestri”, invece, avevano tutti i valori nella norma e questo perché abituati al confronto con il proprio compagno, ad ascoltare le sue richieste e a condividerle.
Per riuscire a vivere un rapporto di coppia felice e duraturo è quindi importante condividere le proprie emozioni e i propri sentimenti e saper ascoltare le richieste che pervengono dal partner.
Come dare torto a questi specialisti? Altri studi di cui vi abbiamo parlato hanno evidenziato l’importanza del dialogo, dimostrando che se il silenzio prende il sopravvento la fine del rapporto non è lontana.
Uno degli esempi più calzanti fatti dal dottor Gottman riguarda una coppia con lui appassionato di uccelli. Se il marito, guardando un uccellino volare, chiama a condividere questa emozione la sua compagna e riceve dalla stessa tutte le attenzioni necessarie vuol dire che si tratta di un amore durevole. Al contrario se la richiesta di questi rimane disattesa sarà sicuramente l’inizio della fine di una storia.
E voi unimamme siete d’accordo con John Gottman e il suo collega Robert Levenson? Cosa ne pensate di queste conclusioni scientificamente dimostrate?
(Fonte: TheAtlantic)
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