Unimamme, qualche giorno fa è stato presentato il rapporto Esiti 2014 che valuta la qualità e l’efficacia delle cure degli ospedali italiani, con esiti non proprio rosei soprattutto se si parla di maternità.
Dall’analisi dei dati è emerso che in Italia ci sono 133 strutture ospedaliere, su un campione di 521 che si trovano sotto la soglia minima di 500 parti l’anno e che non rispettano quindi i parametri ministeriali.
I centri con un numero maggiore di nascite garantiscono migliori risultati per mamme e bambini, questo è ormai è assodato, dunque che ci sia un così gran numero di ospedali che non rispetta la soglia minima è piuttosto preoccupante.
Sotto la soglia di sicurezza quindi spiccano, in modo particolare:
- Campania
- Sicilia
- Lazio
Parto cesareo
Forse saprete già che l’Italia è il paese europeo in cui si effettuano più tagli cesarei e dunque vi rincuorerà un po’ sapere che la percentuale di cesarei è diminuita passando dal 29% del 2008 al 26% del 2013. Secondo il regolamento:
- il 25% è la quota massima di parti cesarei primari per la maternità con più di 1000 parti
- il 15% per la maternità con meno di 1000 parti.
Esistono però notevoli differenze tra le regioni che variano da un minimo del 4% a un massimo del 93%.
Mentre nel 2008 tutte le regioni del Sud avevano valori al di sopra della media nazionale, nel 2013, Basilicata, Calabria e Sicilia si avvicinano alla media nazionale. Il divario tra Nord e Sud però rimane alto:
- nelle regioni del Nord i valori medi sono intorno al 20%
- nelle regioni del Sud i valori arrivano al 40%, in Campania addirittura il 50%
Unimamme, leggendo questi risultati sulla nostra sanità che impressione ne avete avuto? Secondo voi perché nelle regioni del Sud si praticano così tanti cesarei?
Dite la vostra se vi va.
(Fonte: Agenas)