Tra poche ore sarà il momento di spostare un’ora indietro le lancette degli orologi. Torna insomma l’ ora solare, 60 minuti indietro che possono essere causa di disagio emotivo per molti.
Ben 12 milioni di italiani sono a rischio depressione stagionale. Gli effetti di questo semplice giro di orologio possono essere diversi, con influenza su benessere sia fisico che psicologico ed emotivo. I principali sintomi di questo evento che annualmente mina la nostra “cronobiologia” sono:
- inappetenza,
- sonnolenza,
- mancanza di concentrazione,
- malumore.
Secondo lo psichiatra ed esperto Michele Cucchi, Direttore Sanitario del Centro Medico Santagostino di Milano, queste conseguenze possono essere ben spiegate osservando la variazione dei ritmi biologici, soprattutto del ritmo sonno-veglia. Ecco quindi alcuni suggerimenti per essere preparati a superare questo cambiamento.
I 5 consigli dell’esperto per il passaggio all’ora solare
- Capiamo chi siamo: apparteniamo ai Gufi o alle Allodole? Chi appartiene alla “squadra” dei “gufi”, cioè delle persone che amano andare a letto tardi, risentirà meno del passaggio di lancette. Cosa ben diversa sarà per le “allodole”, cioè per chi ama alzarsi presto al mattino, saranno loro che risentiranno maggiormente dell’ora solare.
- Risincronizziamoci pian piano. Sfruttiamo la possibilità di poter dormire un’ora in più per risincronizzare le nostre lancette biologiche. Andiamo a letto un po’ più tardi e puntiamo la sveglia un’ora dopo, sfruttando il week end per abituarci, al fine di soffrire meno lunedì.
- Facciamo attività fisica. Il nostro corpo acquisisce grande beneficio dall’attività aerobica. Il passaggio all’ora solare ha effetti ormonali, una sana attività attutisce questo impatto.
- Mangiamo meglio. Fare pasti leggeri evitando di appesantirsi aiuta al benessere generale, ed incide ancora di più nelle fasi di cambiamento.
- Usiamo una lampada per ristabilire i cicli circadiani. In cronobiologia e cronopsicologia, un ritmo circadiano è il ritmo caratterizzato da un periodo di 24 ore. L’esempio classico di ritmo circadiano è il ritmo veglia-sonno; questi dipendono da una sorta di complesso “orologio interno” all’organismo che si mantiene sincronizzato con il ciclo naturale del giorno e della notte mediante stimoli naturali come la luce solare. In assenza di questi stimoli sincronizzatori i ritmi continuano ad essere presenti, ma il loro periodo può avere valori diversi (ad esempio il ciclo veglia-sonno arriva ad allungarsi fino a 36 ore). Le persone particolarmente sensibili a questi cambiamenti possono aiutarsi per i primi periodi mediante l’esposizione, in determinate fasce orarie della mattina, a luce brillante indotta da specifiche lampade, che permettono un effetto di generazione di un’alba artificiale.
Esistono molti studi e approfondimenti che certificano che i disagi ed i disturbi accusati in queste fasi dell’anno sono in buona parte modulati dalla quantità di luce che riusciamo a raccogliere nella giornata, ma l’effetto del cambio di orario sulle persone può variare molto da persona a persona.
Care Unimamme e voi come vivete questo spostamento delle lancette? Come affronterete questo passaggio con i vostri figli?
(Fonte: lastampa.it)