I dati demografici parlano chiari: il tasso di natalità è sempre piu’ basso, e l’Italia è tra i paesi con il più basso tasso di natalità del mondo occidentale.
Ma non siamo i soli, anche in Danimarca il problema è molto sentito, recentemente abbiamo anche visto un video con cui si invitava i danesi a procreare andando in vacanza: i loro tassi di natalità infatti sono scesi al livello più basso in quasi tre decenni.
La rivoluzione in Danimarca: fare educazione sessuale rivolta a favorire le gravidanze
Purtroppo la società oggi chiede alle donne di avere diverse priorità rispetto a quella di avere figli, di farsi una famiglia. Tant’è che si parla di vera e propria “ansia da procreazione indesiderata“: le ragazze oggi hanno paura di restare incinta troppo presto e rimandano, rimandano piu’ che possono il “momento giusto”, come se davvero esistesse.
Degli ultimi giorni è addirittura la notizia dell’invito di società della Silicon Valley di far congelare gli ovuli alle donne, per il futuro. Si perché rimandando, il rischio è quello di non riuscire più ad averne o di riuscirci ma con molta difficoltà, e comunque ricorrendo a tecniche di fecondazione assistita non senza conseguenze.
Ecco perché la Danimarca, dopo anni passati ad insegnare ai giovani come usare i contraccettivi, ha deciso di cambiare rotta ed incoraggiarli ad avere bambini. Infatti è recente una campagna per informare i ragazzi dei rischi che corrono decidendo di non procreare per tempo. Sono soprattutto gli operatori sanitari che spingono affinché il governo faccia di più per affrontare il calo delle nascite ed evitare che diventi un problema demografico più grande.
Come abbiamo detto, la fertilità in declino non colpisce solo la Danimarca, ma riguarda tutta l’Europa, dove il tasso di natalità non è praticamente cresciuto per due decenni. L’anno scorso i nuovi nati in Danimarca sono stati 55.873, che secondo l’agenzia di statistiche del paese rappresenta il numero più basso dalla fine degli anni 80.
Nell’Unione europea, il numero di nati vivi è attualmente stabile intorno ai 5 milioni all’anno dalla metà degli anni 90. Negli anni 60 se ne contavano più di 7 milioni ogni anno. Tale tendenza ha effetti profondi non solo sui singoli, ma sull’intera economia e soprattutto sulle prospettive per gli standard di vita futuri, in un mondo con un sempre minor numero di giovani che sostengono le popolazioni più anziane, oramai in pensione. Ecco perché la Commissione europea considera il crescente divario tra il numero di cittadini giovani e meno giovani una delle più grandi sfide per l’Europa.
Una parte della colpa è sicuramente nel messaggio che si invia ai giovani adulti di “dover” ritardare una famiglia perché prima occorre finire gli studi e aver trovato un lavoro, ma nel frattempo cosa accade alla fertilità della donna? Gli ovuli, presenti fin dalla nascita, man mano diminuiscono.
In Danimarca oggi
- 1 bambino su 10 viene concepito in una clinica della fertilità
- e il circa 10% delle donne danesi non hanno figli o ne hanno meno di quelli che vogliono.
Ma il problema non è solo della donna! Anche la qualità del seme peggiora con gli anni: in Danimarca 1 uomo su 5 non può avere figli.
Secondo le associazioni danesi che si stanno occupando del problema l’educazione sessuale dovrebbe focalizzarsi non piu’ su gravidanze indesiderate e aborto, ma su gravidanze e tempi giusti per averle: appare fondamentale insegnare ai ragazzi che avere figli oggi è una sfida.
Molti giovani purtroppo non sanno nulla di:
- fertilità
- tempi migliori per fare figli
- effetti dell’invecchiamento su uomo e donna
e forse è il caso di iniziare a spiegarglielo!
Perché non pensare di farlo anche in Italia?
E voi unimamme, sareste favorevoli ad un’educazione sessuale che tratti anche questi temi?